Society
di Marco Villa 25 Novembre 2014

Perché si formano il traffico e i rallentamenti?

Uno dei grandi misteri dell’universo: le code a tratti.

È un’esperienza toccata molte volte a qualsiasi automobilista: guidare tranquillamente su una tangenziale o un’autostrada, subire improvvisamente un rallentamento, che poi diventa coda e infine stop vero e proprio. Poi, di colpo, si ricomincia ad andare e nel giro di qualche decina di secondi si è già a una velocità sostenuta.

Nessun incidente, nessun restringimento di carreggiata, nessun ostacolo da evitare, una sola domanda: come è possibile che tutta un’autostrada si sia fermata senza apparente motivo?

Come viene spiegato in questo articolo di Vox, le famigerate “code a tratti” di solito nascono quando si verificano in contemporanea un aumento della densità dei veicoli e un calo di velocità: un flusso regolare di macchine può essere turbato da una frenata improvvisa o da un ostacolo come una buca. Il rallentamento di una macchina provoca quello dell’auto che la segue e così via, con un costante aumento dell’anticipo o dell’intensità della frenata.

Si crea in sostanza una sorta di onda, il cui fronte si sposta progressivamente lungo la coda di macchine, provocando via via un arresto. Superato quel punto critico, le auto ricominciano a correre perché – di fatto – non c’è nessun ostacolo.

L’andamento ondulatorio è spiegato bene da questa gif

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In Giappone hanno provato a testare sul campo queste teorie, realizzando un esperimento in cui 22 macchine vengono fatte correre lungo un percorso circolare.

 

FONTE | vox.com

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