Society
di Stefano Disastro 6 Ottobre 2011

Steve Jobs (1955-2011), in loving memory of the last Genius

Che poi non si sa mai bene cosa scrivere negli articoli che parlano di qualcuno appena morto, specialmente quando a morire è uno degli ultimi Geni, qualcuno capace di rivoluzionare nel corso di 3 decenni, a colpi di Visioni (e Progettualità), il pianeta in cui viviamo (e la Storia intera dell’umanità).
Sarà per questo che la sua morte ci ha toccato così da vicino, come se fosse un parente o un amico, perchè da un tot di anni, quotidianamente le nostre viste si svolgono, si raccontano, si upgradano (e sono un pò migliori) grazie/attraverso qualche oggetto (bellissimo) con la mela sopra.

Per dire: qui in redazione abbiamo (quasi) tutti un Mac. E i 2 che non ce l’hanno, hanno comunque un Iphone. Giusto per capirci. Senza essere fanatici o devoti, nel nostro piccolino siamo grati a Steve Jobs per tutto questo. 

E trovo che sia in qualche modo bello, giusto ed esatto il fatto che abbia appreso della morte di Steve stamattina accendendo il mio Iphone e che stia scrivendo queste parole di saluto battendo sui tasti del mio fedele MacBookPro.

Non molto altro se non un vago senso di rammarico immaginando cosa avrebbe ancora potuto inventarsi Steve in futuro (e l’impotenza di fronte all’inellutabilità della Morte, che non guarda in faccia nemmeno ai Geni).

Grazie Mr Jobs.
RIP Steve.
Uno di noi.

“Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t be trapped by dogma – which is living with the results of other people’s thinking. Don’t let the noise of other’s opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition. They somehow already know what you truly want to become. Everything else is secondary.” 

(Steve Jobs)

 

 

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