Geek
di Marco Villa 22 Febbraio 2013

LivesOn, ovvero usare Twitter dopo che si è morti

Lo vedete Black Mirror? Se la risposta è no, recuperate subito. È una serie inglese creata da Charlie Brooker (quello di Dead Set) e racconta storie in cui la tecnologia porta al limite la resistenza e l’esperienza quotidiana della persone. La prima stagione (tre puntate slegate tra loro) è andata in onda lo scorso anno su Channel 4, mentre la seconda è iniziata due settimane fa. Nella prima puntata della seconda stagione si parla di un futuro prossimo in cui una società permette di vivere dopo la morte attraverso i social network: un software analizza e rielabora tutto quello che si è detto e fatto online, accumulando così dati e comportamenti e poter postare e twittare al posto del defunto.

Fantascienza? Non proprio, visto che la società LivesOn ha proprio questo obiettivo, usando come slogan un chiarissimo “When your heart stops beating, you’ll keep tweeting”. Il progetto ha iniziato a circolare subito dopo la puntata di Black Mirror, ma i creatori assicurano di essere al lavoro già da più di un anno.

Prego, iniziate pure a rabbrividire.

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