Society
di Simone Stefanini 17 Aprile 2015

Gipi ci parla di “Bruti”, il suo nuovo gioco di carte fantasy

Abbiamo intervistato Gipi per saperne di più sul suo nuovo gioco di carte fantasy, Bruti.

I giochi di carte tematici stanno conoscendo una nuova giovinezza, dopo i fasti di Magic nell’era super nerd che va dagli anni 90 ai 2000. Grazie a quei mazzi di cartine, milioni di adolescenti in tutto il mondo hanno ritardato l’entrata in società e la conoscenza del sesso opposto (chi scrive ne sa qualcosa). Battaglie appassionanti che hanno ridefinito il gioco di ruolo, mischiandolo con la casualità di una normale partita a carte e quindi condito da facce da poker, incazzature degne della briscola al bar, grandi botte sul tavolo appena raggiunta la vittoria. La particolarità, rispetto ad un normale gioco di carte è che il mazzo tematico devi imparare ad usarlo, ogni carta ha 3 o 4 regole da seguire e si combina con le altre in svariati modi, quindi prima di fare la prima partita, devi aver studiato come uno specializzando in chirurgia, però quando sei padrone del gioco ti senti invincibile, ti può capitare di diventarne ossessionato e di pensarci anche la notte.

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Fatta questa dovuta premessa per i neofiti, dopo il successo tutto pop di “Squillo”, il gioco di carte firmato da Immanuel Casto nel quale ti sfidi a colpi di meretrici, di protettori e di malattie sessualmente trasmissibili, un nuovo gioco si sta affacciando tutt’altro che timidamente al grande pubblico: si chiama “Bruti” e il suo ideatore è Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, il celebre fumettista, illustratore e regista cinematografico.

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Riportiamo la descrizione sulla pagina Facebook: “Bruti è un gioco di carte che riproduce combattimenti all’arma bianca in un’ambientazione medievale/fantasy. Si gioca in 2, 3 o 4 persone. In modalità a squadre o tutti contro tutti. E’ facile da imparare, divertente e, come dice la parola, brutale. Tutte le carte delle mosse di combattimento, degli oggetti, dell’equipaggiamento, dei personaggi, sono illustrate bellamente dal disegnatore Gipi.” 

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La cosa sembra assai interessante ed abbiamo deciso di fare qualche domanda al suo ideatore, per saperne di più:

Come ti è venuto in mente di inventare un gioco di carte, eri uno di quelli che ci hanno passato gli anni?
Assolutamente sì. Ho la passione per i giochi da sempre, da ragazzo ho fatto per anni il master di Advanced Dungeons and Dragons (solo il Master, mai giocato da giocatore perché i miei amici erano troppo pigri per studiarsi tutte le regole)  e giocavo spesso a simulazioni di guerra molto complesse. Poi il lavoro di disegnatore ha preso il sopravvento ma una parte di me ha mantenuto viva la passione.

In cosa differenzierà “Bruti” rispetto ai numerosi giochi di carte di combattimento? Si giocherà solo con le carte o anche con dadi e altri attrezzi del genere?
Solo con le carte. Non ci sono dadi o segnalini o altro. Tutto sta nel mazzo di carte. Non so in cosa si differenzierà, nel senso che nel progettarlo non mi sono posto questo problema, so solo che volevo un gioco divertente e rapido e che non necessitasse l’apprendimento di regole troppo complesse. Come tester, per esempio, ho usato principalmente persone che non avevano alcuna passione per i giochi da tavolo, il mio desiderio era che potesse appassionare anche chi non ha una predisposizione particolare ai mondi inventati e alla simulazione.

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Quindi piacerà più ai neofiti che lo compreranno soprattutto per le tue illustrazioni o anche ai professionisti da torneo di Magic?
Naturalmente spero ad entrambi. Quando ho sviluppato il gioco però non pensavo che i miei disegni sarebbero stati importanti. Pensa che un giorno ho chiesto ad un amico il numero di un illustratore, perché non pensavo proprio di essere in grado di disegnarlo ed ero completamente concentrato sulle meccaniche e il gameplay. Questo amico mi ha trattato da scemo e mi ha ricordato che ero io il disegnatore che poteva fare il lavoro!

Tra le migliaia di mondi fantasy letterari e cinematografici, quale senti più tuo?
Da ragazzo sono stato morso da Tolkien e per quanto provi a negarlo credo di non essere più guarito.

I bruti sono anche il popolo libero di Game of Thrones. Ti sei voluto in qualche modo ispirare a successo di quella serie?
Sicuramente Game of Thrones ha influenzato il mio immaginario e riacceso la passione sopita. E sì, per i disegni di alcune armature mi sono guardato i fotogrammi della serie. Ci sono costumi meravigliosi là dentro. Però il nome Bruti viene dall’idea di un combattimento brutale e da un popolo di guerrieri che hanno come unica aspirazione lo scendere in un’arena e spaccarsi il cranio a vicenda. Non ho pensato ai Bruti di Game of Thrones.

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Ho giocato a Squillo ed è divertente ma un po’ macchinoso, il tuo invece viene presentato come un gioco veloce
Sì. Le partite possono essere anche molto rapide, dipende molto da come si affronta il combattimento, dallo stile che si tiene, dall’aggressività e dalla scelta dell’equipaggiamento iniziale. E le regole sono semplici, si imparano velocemente. Naturalmente però, visto che l’animo del fissato è ancora vivo in me, ci sarà una modalità avanzata per chi richiede maggior complessità.
Una cosa: in Bruti si muore. Molto e facilmente. Riuscire a sopravvivere con lo stesso guerriero per più di tre combattimenti può essere un vero motivo d’orgoglio. Ma il dover ricominciare con un personaggio diverso fa parte del divertimento, perché ogni guerriero ha caratteristiche particolari che obbligano ad affrontare il combattimento con atteggiamenti diversi e la varietà di oggetti utilizzabili e armi a disposizione contribuiscono a differenziare i vari match.

Quando arriverà il primo mazzo di carte in mano a chi lo ha comprato in prevendita? Lo si potrà trovare anche in fumetteria?
Puntiamo ad avere tutto per il Festival di Lucca Comics. Quindi, primi di novembre del 2015.
Per essere indipendenti fino in fondo, Gipi e la società francese La Bande Destinée, con la quale ha prodotto il gioco, hanno deciso di finanziarlo tramite crowdfunding su Ulule, che dovrebbe partire tra un mese circa e tra le varie ricompense per i sostenitori, ci saranno anche i disegni originali dello stesso Gipi. Un’edizione per collezionisti che certo non mancherà di andare a ruba in poco tempo.

Gipi in versione Bruto [tutte le immagini via]

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