Dal primo gennaio 2025 è cambiato il sistema di rateizzazione dei debiti INPS e INAIL, grazie al decreto attuativo della legge 203/2024. La nuova misura consente di dilazionare i debiti fino a sessanta rate mensili, offrendo maggiore flessibilità a imprese e professionisti in difficoltà economica.
Il decreto interministeriale, firmato dai ministeri del Lavoro e dell’Economia, è stato emanato undici mesi dopo l’entrata in vigore della legge. Per debiti fino a cinquecentomila euro, il piano di pagamento potrà essere suddiviso in un massimo di ben trentasei rate mensili.
Un nuovo decreto contro i debiti
Se l’importo supera tale soglia, la dilazione potrà arrivare fino a sessanta rate, superando il limite attuale di ventiquattro rate mensili. L’obiettivo è evitare che difficoltà temporanee compromettano la continuità aziendale o professionale dei contribuenti coinvolti, creando un cuscinetto economico che aiuti i contribuenti.

La legge 203/2024 prevede la rateizzazione solo per debiti non ancora affidati agli agenti della riscossione, secondo l’articolo 23, escludendo quelli già in atto. Il decreto definisce i criteri generali, mentre i dettagli operativi saranno stabiliti dai Consigli di amministrazione di INPS e INAIL.
Ogni ente dovrà adottare un atto interno che specifichi modalità di richiesta, calcolo delle rate e condizioni per eventuale revoca. Per accedere alla dilazione sarà necessario dimostrare una temporanea difficoltà economico-finanziaria, secondo requisiti che verranno definiti successivamente dal legislatore.
Lo scopo è garantire che concedano il beneficio solo a chi ha effettiva necessità, evitando abusi e distorsioni del sistema. INPS e INAIL dovranno indicare i documenti richiesti, le modalità telematiche di domanda e le regole per determinare il numero di rate.
Saranno stabilite anche le modalità di pagamento e i casi in cui il beneficio potrà decadere o essere revocato. Una novità importante riguarda la possibilità di ottenere una seconda rateizzazione anche per chi ha già un piano in corso.
Questa opzione sarà utile per chi, a causa di nuove difficoltà, non riesce più a rispettare le scadenze del piano originario. Resta l’obbligo di dimostrare la persistenza dello stato di difficoltà economica per accedere alla seconda dilazione.
La concessione del rateizzo non sospende gli altri obblighi, i contributi correnti devono essere versati regolarmente durante il piano. Il mancato rispetto degli obblighi periodici può comportare la revoca del piano e la perdita del beneficio della rateizzazione.
Le nuove modalità saranno operative trenta giorni dopo l’adozione dei provvedimenti da parte dei Consigli di amministrazione. Le richieste presentate dal dodici gennaio 2025 potranno essere adeguate ai nuovi criteri su specifica richiesta del debitore.
Chi ha già inoltrato domanda potrà chiedere di rimodulare le rate secondo le nuove disposizioni, ottenendo piani più lunghi e sostenibili. Il nuovo sistema rappresenta un passo verso un approccio più realistico e sostenibile nei confronti dei contribuenti in difficoltà.

