Society
di Simone Stefanini 31 Maggio 2016

Ventenni contro trentenni: come cambiano le abitudini al mare

Sembra ieri che spaccavi il mondo, e invece…

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Sembra ieri che andavi al mare coi tuoi genitori, che costruivi i castelli di sabbia, giocavi con le biglie e facevi le olimpiadi coi tuoi amici. Poi è arrivato il motorino, il gelato con la tipa che ci pensi anche la notte, la prima uscita serale da solo e le immense compagnie, come dice il poeta Pezzali. Sei cresciuto che quasi non te ne sei reso conto e da teenager quale eri, ti sei ritrovato nei tuoi 20 anni e le abitudini sono cambiate. La perdita dell’innocenza, le prime volte, le compagnie meno numerose ma sempre pronte a fare nottata, la fidanzata fissa, gli amori e i tradimenti. Sembra ieri.

E invece proprio ieri non è, perché ora hai più di 30 anni e ti accorgi che, anche se la testa ci sarebbe, il fisico inizia a reggere meno. Poi insomma, è anche ora di crescere e i tuoi amici rimasti single che tentano di fare i teen invecchiati ti fanno un po’ tenerezza mista a pena. Tutto rientra nei ranghi, anche il divertimento, però la sera vai a letto sereno, anche perché l’ultima volta che ti sei ubriacato in modo leggendario, poi l’hai scontata per una settimana di seguito.

Cosa significa tutto ciò? Che ogni anno abbiamo un anno in più. Stacce.

 

Avere 20 anni:

1) Il bagno al largo che neanche Baywatch

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I tuffi come la Cagnotto, sparisci sott’acqua per minuti, in cui chiamano i parenti a casa e ti danno per morto, poi via, verso le isole greche a nuoto. Una resistenza totale, due polmoni grossi come zampogne, le spalle di tre metri e le braccia che sono remi, alla scoperta dell’oceano blu, anche se in realtà stai nuotando tra le alghe fetide della riviera. Potresti non uscire mai, e infatti quando finalmente lo fai, la tua pelle è come quella del mostro della palude. Niente paura, in 5 minuti sotto il sole sei tornato perfetto.

 

2) L’interminabile partita di calcetto con rovesciata finale

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Si fanno le squadre come se da quella scelta dipendesse la finale mondiale, due rami come pali e poi via, a dar fastidio ai vecchi che minacciano di forare il pallone col coltello di Rambo. Unico obiettivo: la rovesciata. Quella che viene una volta l’anno, perfetta come nemmeno la copertina dell’album delle figurine Panini. Quella che ti rende il boss agli occhi dei tuoi amici e sdraiabile agli occhi delle tue amiche.

 

3) Il limone durissimo per 3 ore consecutive

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Come da copione, imbrocchi la ragazza dell’estate e ti ci baci. Però non sono baci, sono fusioni chimiche di pelle sudata e liquidi, carne, organi interni. Delle limonate che rischiano sul serio di farti partire l’embolo, che poi dopo svariate ore i tuoi amici ti chiamano ma non ti puoi alzare perché indossi solo il costume e, ok dai, hai capito, non ti dobbiamo mica spiegare proprio tutto.

 

4) Doccia veloce in spiaggia e poi via a far serata

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Dopo tutto quello sport, uno dice muore direttamente in loco, e invece no. Ti rechi a una delle tante docce sparse sulla spiaggia, ti togli giusto il sale dal corpo e sei pronto per andare a cena fuori, alcolizzarti e andare a ballare alla festa sulla spiaggia organizzata per l’occasione. Una tenuta atletica che non teme rivali. Reggae dub tutta la notte, un po’ di surf, dei gran cannoni e finalmente arriva un po’ di pace.

 

5) Il bagno nudi a mezzanotte

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Mentre stai per cedere, c’è qualche tuo amico che la butta lì: bagno tutti nudi! Non puoi non farlo. E allora via i vestiti, via le inibizioni e la notte diventa un concentrato di tutte le cose fatte durante il giorno, fino ad arrivare in terza base con la tipa del pomeriggio, che significa amore.

 

Avere 30 anni:

1) Cospargersi perfettamente di protezione solare e antizanzare

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Arrivi in spiaggia e già ti lamenti della sabbia troppo calda. Provi a toglierti i sandali ma non ce la fai. Ti spogli lentamente e tiri fuori dalla borsa delle bottiglie da 3 litri di crema solare protezione 1.000, l’Autan anti zanzare, il cappello di paglia e sei pronto per il passo successivo. Intanto stai sudando via tutta la crema e hai i cali di pressione, quindi via col Polase.

 

2) Posizionare correttamente l’ombrellone e la sdraio sulla quale leggere un romanzo

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Una volta ristabilita la giusta ebollizione degli organi interni, è il momento dell’ombrellone. Venti minuti per sistemarlo nella giusta posizione e quando ce l’hai fatta, il sole è già da un’altra parte. Sistemi la sdraio pesante 120 kg e ti ci butti a peso morto per leggere il libro dell’estate, che parla di Russia durante lo zar e di pensieri ermetici. Intanto odi qui tipi che stanno giocando a pallone a mezzo metro da te.

 

3) Fare un veloce bagnetto ristoratore ogni ora, evitando accuratamente i capelli

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Dopo aver arrostito la superficie corporea, è il tempo di un bagno. Solo che la tua temperatura corporea è di 65° e l’acqua, anche se temperata, risulta antartica. Inserisci prima l’unghia del piede, poi l’altra, così fino alle gambe, ma quando il mare raggiunge quella zona lì, emetti dei gridolini come se una medusa ti stesse praticando del sesso orale e dopo esserti buttato, evitando accuratamente di bagnare i capelli, esci subito al caldo atomico.

 

4) Stare in spiaggia fino al crepuscolo perché è l’ora più bella

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Finalmente giungono le 20.00, il momento in cui il sole non fa più male e si può stare in spiaggia in tutto relax. Un aperitivo leggero, una pizzetta e la vita sembra di nuovo bellissima. Se poi sei sul mar Tirreno, ti becchi anche il tramonto, mentre sull’Adriatico mai una gioia. Inizi a sentire la stanchezza impadronirsi di te e quasi quasi ci dormiresti in spiaggia, ma poi pensi al dolore di schiena e alla cervicale e corri subito in stanza a cambiarti.

 

5) Una passeggiatina digestiva la sera, giusto per prendere meglio sonno

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Alla fine, esci a prendere un gelato in passeggiata, scansando i passeggini e le carrozzelle degli anziani. Ti godi anche la sola sigaretta che hai deciso di fumare. Vedi quei ragazzini che avranno dieci anni meno di te e che son tutti su di giri per la serata, e quasi quasi sei contento di non dovertene più preoccupare, perché ti stressa il solo pensiero. Torni in stanza e dormi beato, con l’unica controindicazione che invece di contare le pecore, conti i giorni che mancano alla fine delle ferie, e ti sale l’ansia, che ti viene a cercare come una vecchia amica.

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