Society
di Simone Stefanini 14 Giugno 2016

Le 5 peggiori reazioni dei politici italiani alla strage di Orlando

Talvolta, nemmeno il silenzio è d’oro

attentato Twitter - Tutto vero

 

Domenica scorsa, l’attentato al Pulse, un locale frequentato dalla comunità LGBT di Orlando, Florida, ci ha lasciati davvero senza fiato: 49 persone rimaste uccise e altre 53 ferite dai colpi sparati a caso dall’attentatore Omar Mateen, in seguito anch’egli ucciso dalla polizia. In questi giorni i tg non hanno parlato d’altro, eppure l’onda di empatia che si era sviluppata a livello social nel caso delle altre stragi di matrice terroristica o di odio, stavolta non c’è stata.

Il motivo è tristemente noto: la comunità omosessuale e l’Italia non sono mai andate tanto d’accordo. Finché rimangono macchiette in televisione, vanno pure bene, ma l’entrata in società, quella non c’è mai stata. Il Papa, che pure ha condannato la strage, ogni volta che fa un passo d’apertura in favore dei gay, poi ne fa due indietro ed i rappresentanti laici di tale comunità, come Vladimir Luxuria, riescono a mettersi in ridicolo in scenate come quella all’ultimo Gay Pride romano, in cui ha litigato con una trans che sfilava crocifissa, urlandole di smetterla di offendere la religione. Che sia proprio la religione, intesa in senso generale, la matrice dalla quale si diffonde l’odio?

Il corto circuito poi è arrivato anche ai partiti di destra, come la Lega, il Movimento 5 Stelle o i vari esponenti di partiti minori, perché da una parte andava attribuita la colpa ai musulmani, ancor prima di una qualsiasi rivendicazione, mentre dall’altra non si poteva appoggiare così apertamente la comunità LGBT dopo averla ostacolata in ogni senso.

Alcuni, come vedrete, hanno scelto di non parlarne affatto, per evitare del tutto la presa di posizione. O per definirla, senza ombra di dubio.

 

Carlo Taormina

Carlo Taormina, ex avvocato di Silvio Berlusconi, è un esponente di Lega Italia, un partito che fonde i due fiori all’occhiello della politica italiana. Questo suo tweet, prima ancora di offendere la comunità LGBT, offende la totalità delle persone intelligenti. Abbiamo voluto sperare nel fake, e invece è tutto vero.

 

Carlo Taormina Bis

Non ricordiamo di un Gay Pride in cui ci sia stata una strage. Sappiamo solo della sparatoria al Pulse. Certo, va da sé che per una persona che vuole rimanere nell’ignoranza, una cosa vale l’altra. Un’adunata di gay è pur sempre un’adunata di gay. In questo caso, l’avvocato Taormina decide di mantenere un tono minaccioso, il modo migliore per stemperare il clima d’odio.

 

Matteo Salvini

Da Matteo Salvini, leader della Lega, nessuna solidarietà per le 49 vite spezzate. Evidentemente i gay contano meno dei lombardi nella sua scala di percezione. Però la sua la vuole dire lo stesso e il problema per lui nasce dalla sinistra, non dall’idea che armare le persone e farle crescere nel razzismo e nell’omofobia crei stragi. Questo ragionamento non gli vuole nemmeno entrare in testa. Nemmeno la regola dei tre puntini di sospensione, ma quello è un altro discorso.

 

Mario Adinolfi

Ahi. Qui Mario Adinolfi la dice giusta, niente da eccepire, se non fosse che viene dalla stessa persona che si è battuta con ogni suo mezzo a disposizione per negare i diritti alle coppie omosessuali. Ha addirittura tuonato contro Elton John, reo di aver adottato un figlio col suo compagno, Adesso invece diventa solidale con la comunità LGBT e quando quest’ultima spedisce al mittente la solidarietà, si offende pure.

 

Beppe Grillo

Perché abbiamo postato questo commento? Perché, il giorno dopo la più grande strage commessa negli Stati Uniti con un’arma da fuoco uno dei principali partiti del paese tace. Sulla bacheca del capo, Beppe Grillo, solo appelli per le balene, per il reddito di cittadinanza, per il ballottaggio e nessun accenno di alcun tipo alla notizia del giorno, quella che ha sconvolto il mondo. Un silenzio eloquente, che non ci va di commentare in alcun modo.

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