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Home Society

Lei su Twitter: “Domani inizio questo lavoro di merda”, il datore di lavoro le risponde licenziandola

by Raffaele Portofino
10/02/2015
in Society
0
Lei su Twitter: “Domani inizio questo lavoro di merda”, il datore di lavoro le risponde licenziandola

Quando sei attivo sui social, scrivi un po’ quello che ti pare, tanto sei sicuro, da buona tigre da tastiera, che niente potrà  toccarti davvero nella vita vera. Quindi capita anche che tu scriva le tue impressioni sul nuovo lavoro che andrai ad incominciare l’indomani e che questo modo colorito di vedere la tua posizione lavorativa sia intercettato dal tuo datore dello stesso lavoro, il quale decida, sempre in via del tutto social, di licenziati ancor prima di partire.

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Ecco cos’è avvenuto in Texas, dove vive Cella, una teenager che era stata assunta per lavorare a Jet’s Pizza, a Mansfield. Come la maggior parte di quelli della sua età, usa Twitter per scrivere gli affari propri e si dimentica che, essendo un social, tutti possono vedere ciò che ha scritto. Quindi si lancia in questa analisi profonda:

Schermata 2015-02-10 alle 13.47.41

Traduzione libera ed aggraziata: “Oh, domani inizio con questo lavoro di merda” e poi una selva di pollici rivolti verso il basso, per sottolineare l’evento negativo.

Il futuro datore di lavoro intercetta il Tweet, oppure gli viene sottoposto uno screenshot, al quale risponde così:

Schermata 2015-02-10 alle 13.47.54

“@Cella: E… no, non devi iniziare il tuo lavoro di merda oggi! Ti ho appena licenziata! Buona fortuna con la tua vita senza soldi e senza lavoro!”

Cella però non si dà per vinta e gli scrive, bella strafottente:

Schermata 2015-02-10 alle 14.02.10

“Questa sono io”, mentre gioca con un mazzo di soldi. Il datore di lavoro le risponde “Oggi mi hai svoltato la giornata. Ricontrollerò il tuo profilo tra sei anni.”

La notizia ha fatto il giro del mondo, non si vedono molto spesso licenziamenti in diretta Twitter. Cella ha il profilo Twitter invaso da persone che sono dalla sua parte e si sta godendo i suoi 15 minuti di gloria e la libertà di espressione. Per il lavoro, evidentemente, c’è sempre tempo.

Pollice verso.

Tags: lavoropiù lettisocial
Raffaele Portofino

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