Le visioni e le illusioni di Escher in mostra a Milano

Giorno e notte, Maurits Cornelis Escher, 1938

 

Qualcuno pensa forse sia un artista vissuto centinaia di anni fa, invece l’olandese Maurits Cornelis Escher è morto il secolo scorso, il 27 marzo 1972. Nato il 17 giugno del 1898 a Leeuwarden, nei Paesi Bassi, Escher è uno degli illustratori più importanti di sempre, ci ha lasciato un patrimonio di visioni inestimabile, che non ci stancheremmo mai di guardare, in cui è ancora oggi un piacere perdersi.

Una mostra a Palazzo Reale, a Milano, celebra i suoi lavori: partirà il 24 giugno e si concluderà il 22 gennaio 2017. Non sono noti ancora molti dettagli sulla mostra che vedremo a Milano – due su tutti: gli orari e i prezzi dei biglietti – c’è solo un sito al momento, ma non dice molto, c’è un numero di telefono che se chiamato offre qualche altra informazione, ma poca roba. Non importa, quel che importa è sapere che potremo rivedere dal vivo capolavori come questo.

 

Altro mondo II, Maurits Cornelis Escher, 1947

 

La mostra di Milano arriva nella metropoli lombarda dopo essere stata a Treviso. Vittorio Sgarbi all’epoca spiegava, riguardo a Escher che “l’artista olandese potrebbe essere paragonato in letteratura a un autore come Borges. Il primo è stato un vero e proprio visionario dello spazio, mentre lo scrittore argentino è stato un visionario della Storia. Entrambi hanno descritto con impareggiabile maestria il concetto di spazio aberrante e per questo li possiamo definire come due sognatori del reale. Escher, in conclusione dipinge labirinti da cui non sappiamo se potremo mai uscire, ma la nostra mente, dopo aver osservato le sue opere, ne esce sicuramente innalzata“. E come dargli torto?

 

Relatività, Maurits Cornelis Escher, 1953

 

Riguardo alla mostra milanese, invece, lo snodo centrale è “il momento della maturità artistica di Escher con i temi della tassellatura e degli oggetti impossibili. Questi due aspetti dell’opera di Escher introducono al suo rapporto con le Avanguardie storiche – come il Futurismo – e un chiaro riferimento al Surrealismo, punto nodale del suo intreccio creativo“. Insomma, una mostra da non perdere, ma di cui si sa ancora poco, che promette di essere uno degli eventi da non perdere dell’estate 2016.

 

Mano con sfera riflettente, Maurits Cornelis Escher, 1935
Gabriele Ferraresi

Lavoratore intellettuale salariato

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Gabriele Ferraresi

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