Un sovradosaggio di girl power può portare a conseguenze spaventose, come queste raffigurate nelle fotografie di Mariel Clayton, omicidi e sadismi compiuti dalla donna Mattel più famosa del mondo, la Barbie. Piccole donne in proporzioni perfette atte a compiere omicidi violenti e creativi, quasi come quelli della saga dei Coniglietti Suicidi, in cui la vittima principale però risulta essere lo storico partner Ken.
L’autrice, fotografa completamente autodidatta, ha avuto la sua prima ispirazione in un toy shop di Tokyo dove, attratta dalle miniature japponesi e dalle innumerevoli storie che si possono creare spinti da un po’ di fantasia, ha iniziato a crearne di sue. Sicuramente le storie che sono nate nella sua mente non sono adatte a conciliare il sonno dei bambini, ma dove ogni scatto è curato nei minimi dettagli, dagli schizzi di sangue all’ arredo della location, si genera una controversa attrazione. “Non riesco a spiegare come funziona la mia mente, o perché mi vengono queste idee “ scrive sul suo Sito ufficiale “Il mio lavoro non è per tutti, ma mi piace” , si definisce una fotografa di bambole con un sovversivo senso dell’umorismo, non vuole essere considerata una men-hater o una psicopatica, qui l’unica psicopatica è la sexy killer Barbie.
“I’m a Barbie girl, in the Barbie world, Life in plastic, it’s fantastic!” e non ce n’è per nessuno.
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