Ronit Baranga è un’ artista israeliana che ha rintracciato nella scultura una modalità per esprimere le complesse relazioni psicologiche tra realtà e immaginazione; due universi apparentemente inconciliabili, ma che talvolta si incorporano e attraggano a vicenda.
Dalle sue sculture fuoriescono mani assettate di fuga e carezze e labbra smaniose di parlare, sedurre e forse baciare.
Il desiderio che accende i suoi lavori è anche quello di prolungare la relazione ordinaria tra l’essere umano e i suoi consumi giornalieri nello splendore artificiale di tazze e piattini.
Porcellane che celano l’emergenza di una propria autonomia, o che bramano un appagamento emozionale con l’uomo…
Rivela l’artista:
“L’accostamento delle tazze con le dita in ceramica
rappresentano un’idea in cui la quiete crea una sua propria volontà
dando la possibilità alla tazza
di decidere se restare o lasciare la scena…”
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