Long-Bin Chen è uno scultore atipico: ai materiali classici come bronzo, marmo, legno e via dicendo, lui preferisce le pagine dei libri. Vecchi cataloghi, romanzi e saggi in disuso, a cui viene data una seconda chance attraverso l’arte.
Le loro pagine vengono scolpite fino a sembrare pietra, ma la magia funziona solo con uno sguardo frontale. Se guardate le sculture di Long-Bin Chen di profilo oppure sul retro, potrete vedere il making of svelato.
È l’artista stesso che lascia in bella mostra il dorso dei libri che ha scolpito, per far vedere a tutti che non c’è trucco e non c’è inganno, anche se i suoi soggetti sembrano scolpiti nel marmo, sono “solo” pagine di libro.
La poetica si Long-Bin Chen si fonda tutta sul riciclo: trovando una nuova pertinenza a un vecchio elenco del telefono altrimenti da buttare, non solo si evita di affollare i centri di smaltimento, ma si riesce a creare arte senza tagliare (ulteriori) alberi o sezionare montagne alla ricerca delle pietre adatte.
I soggetti ritratti sono quasi tutti busti di personalità celebri o di religiose, e le pagine scolpite acquisiscono il colore della pietra. Se vi piace il suo lavoro potete visitare il suo sito ufficiale.
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