Gli scatti della fotografa sudafricana Anelia Loubser, celano un segreto.
Quelli che apparentemente potrebbero sembrare ritratti in primo piano di popolazioni marziane, abitanti di galassie lontane, sono in realtà dei semplici volti capovolti.
“Alienation”, questo il titolo del progetto, raccoglie una serie di fotografie in bianco e nero ruotate di 180 gradi, in cui grigi e neri tendono ad alterare le espressioni fisionomiche delle persone, facendole apparire quasi aliene.
Menti grinzosi diventano bocche senza denti, folte sopracciglia trasmutano in barbette incolte, mentre le grinze attorno agli occhi donano un’espressività ambigua e sconcertante. Grugni rugosi, scabri, macchiati dalle tracce del tempo e dalle cicatrici, conferiscono alle immagini un aspetto maggiormente inquietante e indecifrabile.
Il lavoro di Anelia, facendoci completamente girare la testa, sfida la capacità umana di scrutare ed osservare le cose da un ulteriore punto di vista.
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