Ci sono occhi ovunque, era un pò questo il senso di George Orwell quando scrisse quel libro.
Un ennesima reinterpretazione dello stesso concetto arriva da parte dell’artista Timm Schneider.
La sua idea è molto semplice, minimal e anche parecchio viral. Mettere in giro occhi, palline di ping pong o palle di polistirolo, a formare delle facce per così dire naturali.
Cioè la cosa più divertente di questo esempio di guerrilla marketing è che gli occhi formano delle facce, urbane, per strada.
Simpatia arty.
Ah, a proposito di sentire voci e vedere facce: vi ricordate di questo?
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