Sembra che il fotografo Denis Cherim abbia un gran culo. Oppure una grandissima attenzione. Becca sempre le prospettive e i momenti giusti per fare di ogni sua foto qualcosa a metà tra la cosa più ordinaria del mondo e un quadro surrealista. In verità, il suo segreto sta in una costruzione dettagliatissima dell’immagine e in una conoscenza intima di profondità di campo e sovrapposizione.
Così sembra che una papera emani luce propria, che una foresta sia divisa a metà tra ombra e luce o che il sole si sia nascosto in un cespuglio. Lo sguardo di Denis invade tutti i soggetti possibili: tutti gli ambienti si assomigliano in questo lavorio di prospettive, dagli spazi urbani agli animali, dalle zone incontaminate alle periferie, dai monumenti alle figure umane.
Nasce così il Coincidence Project, che raccoglie tantissimi lavori di Denis Cherim. Fotografie tra loro molto diverse ma profondamente simili, frutto di anni passati con la fotocamera a seguito in una vastità di situazioni distanti ma accomunate nello sguardo dell’artista.
Ne risulta un mondo fotografato a metà tra magia e realismo, abitudine ed estraniamento. E forse è proprio questo che vuole comunicare Denis: un progressivo temperare l’attenzione alla ricerca di dettagli magicamente sovrapposti. È stata la coincidenza o il nostro sguardo? La differenza è molto poco netta, mentre gli oggetti, le combinazioni e le possibilità sono infiniti.
Qui trovate il suo sito, continuamente aggiornato con nuovi lavori.
[via Colossal]
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