Tornare bambini con i bellissimi disegni a pennarelli di Sofia Sita

Sofia Sita

 

Sua madre, quando era piccola, le diceva sempre di non uscire dai bordi mentre colorava e, alla fine, è diventato un elemento costante del suo stile grafico. La ferrarese Sofia Sita è una bravissima illustratrice con una spiccata passione per il pennarelli. Realizza disegni anche molto complessi e profondi ma riesce sempre a trovare un tono di leggerezza con colori accesi e linee elementari. Per lei è come tornare bambina, ci dice. Ha risposto a qualche nostra domanda.

 

Breve presentazione: chi sei, quanti anni hai, da dove vieni? 
Sofia, 26, Ferrara.

Dove sei adesso? Descrivi la stanza in cui ti trovi.
Nella stanza in cui mi trovo ci sono scrivanie, sedie, un sacco di computer, una macchina da cucire, un telaio, una laser cutting, una stampante 3d e molte altre cose… Dove mi trovo? In un coworking studio dove ormai lavoro da mesi e dove mi trovo molto bene.

La prima cosa che hai disegnato e l’ultima.
Quando ero piccola mi ricordo di aver disegnato per la prima volta mia mamma, mio papa e un cagnolino (nonostante non ce lo avessimo ai tempi). Tutti come se non avessero il busto, solo con testa, gambe e braccia. L’ultimo disegno che ho realizzato è un’illustrazione per un magazine di cinema di cui non posso ancora dirvi nulla. Posso dirvi che una cosa in comune in questi due disegni c’è e sono i pennarelli.

 

Hai dei rituali prima di metterti al lavoro e dopo aver finito?
Prima di mettermi al lavoro mi piace controllare e rispondere alle mail, fare alcuni esercizi di life drawing per riscaldare la mano e mantenerla allenata, dopo di che si inizia! A fine giornata mi piace vedere se ho completato tutto ciò che era nei piani oppure devo spostare qualche cosa al giorno successivo.

Qual è la tua tecnica preferita e perché?
I pennarelli, ma mi piace comunque sperimentare e fare tante cose come lavorare all’uncinetto, trovare diverse idee per decorare casa e usare materiali da riciclo ecc… Prediligo i pennarelli perché mi divertono, mi fanno sentire libera e senza pensieri come quando ero bambina.

Qual è l’errore che un artista non dovrebbe mai commettere?
Arrendersi.

Che rapporto hai con le tue opere? Le vendi senza problemi o fai fatica a staccarti?
Le odio. (ride, NdR) Odiare no ma non ci sono molto attaccata, anzi non sono quasi mai soddisfatta del risultato.

Se avessi un milione di euro, quale sarebbe la prima cosa che compreresti?
Una Cinqit.

Fai il nome di tre colleghi che secondo te meriterebbero di essere più conosciuti?
Magda Azab, Desna Tural, Elena Fedrigo.

Sandro Giorello

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Sandro Giorello

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