Modelli di grazia e bellezza, trasformati in qualcosa di inatteso, ma non per questo non elegante. L’idea alla base del progetto di Jessica Harrison è semplice e vincente: usare uno stereotipo di classe come le statuette di porcellana e giocare con il loro aspetto, coprendole completamente di tatuaggi.
Il gioco è facile, come detto, ma funziona: il risultato finale, infatti, è qualcosa di pulito e delicato. Jessica non vuole strafare, ma solo cambiare l’immagine mentale che abbiamo di questi oggettini da soprammobile.
Non è la prima volta che si cimenta in questo tentativo: pochi giorni fa vi abbiamo mostrato le sue statuette in versi0ne horror.
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