C’è un hashtag che va alla grande su Instagram: #blackouttattoo, in cui gli utenti postano foto di tatuaggi quasi completamente neri, che ricoprono vaste aree del corpo. Una pratica molto, ma proprio molto dolorosa che in codice si chiama, appunto blackout tattoo.
Per alcuni potrebbe essere il modo per coprire cicatrici o tatuaggi brutti, per altri un’affermazione del proprio spirito hardcore, o ancora una prova di forza, per far vedere a tutti quanto si è duri, per aver resistito così tante ore sotto la macchinetta del tatuatore.
Se non siete mai andati a farvi un tatuaggio, non potete capire cosa significa riempire un intero braccio, il torso o parte di una gamba di colore nero. Ci vogliono un sacco di ore, di ferite fatte con l’ago a più punte per riempire più facilmente. Una volta fatta la prima seduta, vi sembrerà di essere stati presi in ostaggio e legati a una macchina in corsa, da quanto la zona abrasa sarà sensibile. Pensate poi quando dovrete andare a ripassarlo, per dare un colore omogeneo senza parti più o meno ombreggiate. Un male atroce. Eppure quest’anno sembra andare un casino.
Non è certo una novità, ricordo il primo famoso a cui ho visto parti del corpo nere è stato il bassista dei Rage Againts The Machine nei primi del duemila, imitato poi da un sacco di fan militanti e di punkabbestia assortiti. Sembra che oggi la cosa sia diventata un trend anche per quelli più fashion, che potranno così mostrare a tutti quanto sia duro essere sempre alla moda.
[via Elite Daily]
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