Burattini malinconici: il mondo da favola dello street artist Zed1

 

I suoi lavori sono stati descritti come “una una raffinata danza di forme e colori, in un surrealismo postmoderno”. I suoi personaggi sono burattini dalle sembianze umane che giocano con gli animali o con tutto quello che li circonda.

Il mondo dello street artist Zed1 sembra raccontarci delle fiabe – a volte malinconiche, altre ironiche – che ci aiutano a leggere con più lucidità il reale che attorno a noi. Ha risposto a qualche nostra domanda.

Breve presentazione: chi sei, quanti anni hai, da dove vieni?
Sono Zed1 da Certaldo, in provincia di Firenze. Da 7 anni festeggio la ricorrenza dei miei 32 anni, periodo felice della mia vita.

 

 

Dove sei adesso? Descrivi la stanza in cui ti trovi
Adesso sono a far colazione in un hotel a Capoverde.

La prima cosa che hai disegnato e l’ultima
Il primo muro lo dipinsi nei vecchi capannoni del carnevale di Viareggio nel ’92 o ’93, una vera cagata… Adesso sono a Capoverde, Isola di Maio, e ho dipinto un pezzo dedicato alla salvaguardia della natura e cultura.

 

 

Hai dei rituali prima di metterti al lavoro e dopo aver finito?
Dei rituali veri e propri no, ma c’è la costante che, prima di iniziare, tendo sempre ad essere in ansia o pure un po’ svogliato e sfavato. Quando il muro è finito, invece, sono eccitato e adrenalitico.

Qual è la tua tecnica preferita e perché?
Ho sempre dipinto con spray ma in questo momento sto dipingendo con pennelli e rulli. Adoro l’idea di toccare le pareti, cosa che con gli spray non succede. È una tecnica molto fisica e relativamente nuova per me, dal momento che la uso da circa 5 anni.

 

 

Qual è l’errore che un artista non dovrebbe mai commettere?
Un errore preciso non saprei dirtelo, quello che non mi piace di molti artisti è la completa assenza di idee, molti si arrabattano in virtuosismi tecnici dipingendo soggetti banali. Per me un buon lavoro deve avere più livelli di lettura, un messaggio, uno stile personale e una bella armonia nel contesto in cui si trova.

Che rapporto hai con le tue opere?
Le mie opere il più delle volte non mi piacciono o le trovo incomplete e pieni di errori, ma sono molto soddisfatto di come sono riuscito a descrivere un concept. In altri casi, invece, mi ritrovo a riguardare lavori vecchi e pensare che non me li ricordavo così belli.

Stefano Disastro

Published by
Stefano Disastro

Recent Posts

Il borgo decantato da Dante nella Divina Commedia: un posto dove il tempo è sospeso

Nel cuore delle Marche, lungo la costa adriatica, si trova un luogo incantato che conserva…

3 ore ago

È il modello più venduto del momento: Lidl lancia il suo asso in cucina

Lidl sa bene come sorprendere i suoi clienti con offerte uniche e imperdibili, uno dei…

16 ore ago

Scuola, si avvicinano le date per le iscrizioni al 2026/2027: le nuove regole e cosa non dimenticare

Si avvicinano le date per le iscrizioni alla scuola per l’anno 2026/2027, un momento cruciale…

18 ore ago

Un borgo medievale intatto nel cuore della Toscana: passeggiare qui è fare un salto nel tempo

Incastonato sulle pendici del Monte Amiata, Abbadia San Salvatore si conferma come uno dei borghi…

22 ore ago

Incidente sull’Asti‑Cuneo, spunta l’ipotesi della gara tra auto: lo schianto costò la vita a una 20enne

Emergono nuovi dettagli sull’incidente mortale avvenuto l’11 dicembre scorso sull’autostrada Asti-Cuneo, che ha visto coinvolta…

22 ore ago

Busta paga, gli errori invisibili che ti fanno perdere soldi ogni mese senza che tu lo sappia

Molte persone ricevono ogni mese una busta paga, per il lavoro prestato da pubblico o…

1 giorno ago