Tornano alla luce nuovi elementi sul delitto di Garlasco, il caso che continua a suscitare interesse e controversie a quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nell’agosto 2007.
In queste ultime settimane, la figura di Andrea Sempio è nuovamente emersa come sospettato, alimentando nuove ipotesi investigative e riaprendo dibattiti sulle scelte giudiziarie del passato.
Il ruolo dell’ex procuratore Mario Venditti nella vicenda
Il nome di Mario Venditti, ex procuratore aggiunto della Procura di Pavia, è tornato prepotentemente sotto i riflettori. Nel 2017, Venditti aveva mostrato forti sospetti nei confronti di Sempio, tanto da progettare il suo arresto. Un documento ufficiale del 23 febbraio 2017, recentemente riportato alla luce dalla rivista Panorama, testimonia questa fase delicata delle indagini.
Nel testo, Venditti chiedeva «l’autorizzazione al ritardato deposito della documentazione relativa alle operazioni di intercettazione telefonica», motivando questa scelta con la necessità di «non compromettere il prosieguo delle indagini» e di poter completare «le richieste di misura coercitiva a carico degli indagati». Questo passaggio sottolinea la volontà degli inquirenti di agire in modo tempestivo e risoluto, basandosi su intercettazioni raccolte sia su Sempio che sui suoi familiari, ritenute cruciali per il quadro accusatorio.
Nonostante la fermezza iniziale, la situazione subì un brusco cambiamento. Solo venti giorni dopo, il 15 marzo 2017, la stessa Procura di Pavia fece un passo indietro, chiedendo l’archiviazione del fascicolo che riguardava Andrea Sempio. La svolta arrivò poco dopo, quando l’allora giudice per le indagini preliminari, Fabio Lambertucci, accolse pienamente le osservazioni presentate dai pubblici ministeri e dispose il proscioglimento dell’imputato.
Questa decisione segnò una pausa significativa nelle indagini su Sempio, lasciando aperti molti interrogativi riguardo alle prove raccolte e alla gestione complessiva del caso. Nel frattempo, l’ex procuratore Mario Venditti è entrato in un nuovo filone di indagine, questa volta per corruzione in atti giudiziari, circostanza che getta ulteriore ombra sulla sua attività investigativa nel caso di Garlasco. Le nuove inchieste potrebbero avere ripercussioni importanti non solo sulla sua posizione personale, ma anche sull’interpretazione complessiva delle indagini relative all’omicidio di Chiara Poggi.
L’interesse attuale delle autorità giudiziarie nel riesaminare il ruolo di Sempio fa capire come il caso non sia ancora archiviato definitivamente nella memoria collettiva e nelle aule di tribunale. Le novità investigative sembrano suggerire che nessun dettaglio sia stato escluso e che la ricerca della verità prosegua, nonostante i passaggi controversi e le archiviazioni del passato.

