Cronaca

Femminicidio Ancona, è ricercato il marito della donna picchiata a morte

Il figlio della coppia avrebbe detto al legale del padre: "Me lo aspettavo"

Non si è presentato a lavoro, è irreperibile. Lo stanno cercando da ieri non solo tra Ancona e la sua provincia ma anche fuori dalle Marche. Un operaio 50enne Nazif Muslija sarebbe il presunto omicida di Sadjide Muslija, 49 anni, una donna di origini macedoni trovata morta nel suo appartamento in provincia di Ancona con evidenti segni di percosse. Ancora un femminicidio con alle spalle una lunga storia di maltrattamenti.

La storia drammatica della coppia

A gennaio scorso la minaccia di ucciderla con un‘ascia. Nei giorni seguenti l’aveva picchiata e rotto un dito, ad aprile aveva sfondato la porta della camera da letto, di lì l’arresto. Non solo percosse nel 2024 anche pedinamenti ed il controllo sistematico del cellulare della donna. Sadjide Muslija aveva ritirato la causa di separazione, la coppia era tornata a vivere insieme con l’auspicio di ricominciare, invece ieri l’epilogo fatale. La vittima avrebbe compiuto 50 anni a metà dicembre. Avevano un figlio 27enne che vive all’estero. Quando l’avvocato del padre lo ha chiamato per informarlo avrebbe risposto che se lo aspettava.

Carabinieri Ancona indagini su femminicidio: l’ex marito della vittima è accusato del presunto omicidio

Il ritrovamento del corpo di Sadjide Muslija

Anche Sadjide Muslija non era andata a lavoro. Il corpo della donna è stato ritrovato cadavere ieri mattina dai carabinieri nella sua abitazione. Era dipendente in una ditta di imballaggi. Il titolare dell’azienda preoccupato dall’assenza, un fatto insolito, aveva segnalato ai carabinieri. Quando i militari sono arrivati nell’abitazione la drammatica scoperta. Sono in corso le indagini per ricostruire la dinamica del femminicidio e le ricerche di Nazif Muslija che non si trova.

I precedenti del presunto omicida

Il suo legale ha raccontato che Nazif Muslija aveva patteggiato la pena precedente, condizionata ad un anno di frequenza di un percorso per uomini maltrattanti. “Non c’era posto nell’associazione” dice il suo legale al quale si era rivolto. Nell’attesa che si liberasse un posto stava per iniziare un percorso con uno psicologo. Cosa è scattato dopo nella testa dell’uomo resta uno dei fatti da accertare: di certo c’è il femminicidio. E’ tutt’ora ricercato.

Raniero Altavilla

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