Un grave episodio si è verificato in un istituto superiore di Avola, in provincia di Siracusa, dove una studentessa è stata vittima di un gesto pericoloso: qualcuno ha diluito della candeggina nella sua borraccia provocandole un malore immediato.
L’episodio, che ha suscitato forte preoccupazione tra studenti, famiglie e personale scolastico, è ora al centro delle indagini delle forze dell’ordine locali.
L’episodio e il pronto intervento
Secondo quanto ricostruito, la giovane studentessa stava frequentando l’ultima ora di educazione fisica quando, una volta rientrata in aula, ha bevuto dalla propria borraccia. Subito dopo aver sorseggiato l’acqua, ha percepito un odore anomalo, tipico della candeggina. Il malore è stato immediato e ha richiesto l’intervento tempestivo dei docenti e della dirigente scolastica, che hanno allertato i familiari e il personale medico. La ragazza è stata quindi trasportata presso il nosocomio locale per le cure del caso.
Contestualmente, i carabinieri della compagnia di Noto hanno avviato le indagini, rinvenendo una bottiglia di candeggina all’interno dell’istituto, che dalle prime analisi risulta essere stata introdotta dall’esterno. Le autorità stanno lavorando per ricostruire la dinamica esatta e individuare i responsabili del gesto. Nel corso degli interrogatori, un compagno di classe della studentessa ha ammesso di aver messo della candeggina nella borraccia “per uno scherzo”.
Tale ammissione ha fatto emergere una problematica legata al bullismo e alla sicurezza negli ambienti scolastici, che richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni educative e delle forze dell’ordine. Le indagini proseguono per accertare se vi siano altre responsabilità o eventuali complicità all’interno della scuola. L’episodio ha scosso profondamente l’intera comunità scolastica di Avola, che ora si interroga su come prevenire simili atti e garantire la sicurezza degli studenti.

Questo grave episodio evidenzia l’importanza di rafforzare le misure di controllo e sensibilizzazione nelle scuole italiane, soprattutto riguardo a comportamenti che possono mettere a rischio la salute degli studenti. La presenza di sostanze pericolose come la candeggina in un ambiente dedicato all’apprendimento è inaccettabile e deve spingere a un intervento immediato da parte di tutte le autorità competenti.
L’attenzione nei confronti del benessere degli studenti deve essere massima, con un coinvolgimento diretto di docenti, personale scolastico, famiglie e forze dell’ordine, per creare un ambiente sicuro e rispettoso. Le scuole sono luoghi di formazione e crescita, e gesti come quello accaduto ad Avola rappresentano un campanello d’allarme a cui rispondere con prontezza e determinazione.