Torino, Milano, Roma, Napoli e Gallarate: l’autunno 2025 si prepara a incantare l’Italia con una serie di mostre di grande richiamo, dedicate ad artisti e movimenti che hanno segnato la storia dell’arte.
Da Guido Reni a Caravaggio, da Pellizza da Volpedo a Dalí, passando per Kandinskij, il calendario espositivo nazionale si arricchisce di appuntamenti imperdibili, capaci di attrarre tanto gli esperti quanto un pubblico più ampio.
Le mostre più attese dell’autunno 2025
- Guido Reni e il classicismo alla Galleria Sabauda di Torino
Dal 11 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026 la Galleria Sabauda di Torino ospita Il “divino” Guido Reni nelle collezioni sabaude e sugli altari del Piemonte, una mostra che celebra il 450° anniversario della nascita del pittore emiliano. Curata da Annamaria Bava e Sofia Villano, l’esposizione si svolge nello Spazio Scoperte al secondo piano del museo e presenta una selezione di opere provenienti dai Musei Reali, da importanti prestiti locali e dal Musée des Augustins di Tolosa.
La mostra sottolinea l’ammirazione della corte sabauda per la pittura classicista bolognese, in particolare per l’opera di Guido Reni, figura centrale del Seicento italiano. Questo tributo consente di approfondire il rapporto tra la produzione artistica di Reni e il contesto piemontese, evidenziando come la sua arte abbia influenzato non solo le collezioni ducali ma anche la decorazione degli altari nelle chiese del territorio.
- L’astrattismo di Kandinskij al MA*GA di Gallarate
Il Museo MA*GA di Gallarate propone dal 30 novembre 2025 al 12 aprile 2026 una grande retrospettiva dedicata a Wassily Kandinsky, uno dei pionieri dell’arte astratta europea. Il progetto espositivo è realizzato in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e curato da Elisabetta Barisoni, dirigente della Fondazione e responsabile di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, e da Emma Zanella, direttrice del museo gallaratese.
L’esposizione si propone di ripercorrere l’intero percorso creativo di Kandinskij, mettendo in luce la sua rivoluzione artistica e il ruolo fondamentale che ha avuto nella definizione dell’arte astratta. La mostra offre un’occasione unica per approfondire non solo le opere più celebri ma anche quelle meno note, inserite in un contesto che ne valorizza il significato storico e culturale.

- A Milano il ritorno di Pellizza da Volpedo alla GAM
Milano celebra Giuseppe Pellizza da Volpedo con una mostra alla Galleria d’Arte Moderna (GAM) dal 26 settembre 2025 al 25 gennaio 2026, a oltre un secolo dall’ultima grande monografica dedicata all’artista piemontese nel capoluogo lombardo (1920). L’esposizione, intitolata Pellizza da Volpedo (1868-1907). I capolavori, è curata da Aurora Scotti e Paola Zatti ed è promossa dal Comune di Milano in collaborazione con METS Percorsi d’Arte e i Musei Pellizza da Volpedo.
La GAM, che custodisce il celebre capolavoro Il Quarto Stato, presenta anche altre opere significative della produzione di Pellizza, offrendo un percorso di visita che si estende ai luoghi legati alla vita e all’attività dell’artista. La mostra rappresenta un momento di rinascita per la conoscenza di un protagonista fondamentale del realismo sociale italiano.
- Dalí tra rivoluzione e tradizione a Palazzo Cipolla di Roma
Dal 17 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026, Palazzo Cipolla a Roma ospita Dalí. Rivoluzione e Tradizione, una mostra che esplora il complesso universo creativo di Salvador Dalí. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Roma in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí e organizzata da MondoMostre, sarà visitabile all’interno del Museo del Corso – Polo Museale.
Curata da Carme Ruiz González e Lucia Moni, con la direzione scientifica di Montse Aguer, la rassegna ripercorre l’intero arco artistico di Dalí, mettendo in evidenza il continuo dialogo tra la spinta rivoluzionaria e il legame con la tradizione, due poli apparentemente opposti ma profondamente intrecciati nella sua produzione. L’evento offre una prospettiva completa sul surrealismo e sulle molteplici sfaccettature dell’opera di uno dei più grandi maestri del XX secolo.
- Caravaggio e l’“Ecce Homo” a Napoli: un confronto eccezionale
Dal 24 luglio al 2 novembre 2025 il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli ospita Capodimonte Doppio Caravaggio, una mostra di grande rilievo che porta in città la celebre opera Ecce Homo, recentemente attribuita a Caravaggio e proveniente dal Museo del Prado di Madrid. L’opera, riscoperta nel 2021 durante un’asta della casa spagnola Ansorena, era stata esposta a Roma nella mostra Caravaggio 2025 e arriva ora a Napoli per un confronto diretto con la Flagellazione di Cristo, altro capolavoro del Merisi custodito a Capodimonte.
La Flagellazione, proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno e conservata a Napoli in deposito dal 1972 per motivi di tutela, si confronta così con il nuovo ritrovamento, offrendo agli studiosi e al pubblico un’opportunità unica di approfondimento sulla poetica caravaggesca e sul suo impatto nella pittura europea.