Una nuova stangata sulle bollette di luce e gas è all’orizzonte per le famiglie italiane, che potrebbero trovarsi a dover affrontare aumenti considerevoli nei prossimi mesi.
A lanciare l’allarme è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), che insieme a diverse associazioni per la tutela dei consumatori sta sollecitando il governo a rivedere le attuali normative sulle concessioni ai distributori di energia.
Le cause della possibile impennata nei costi delle bollette
Il motivo principale dietro la possibile crescita dei costi riguarda la proroga delle concessioni ai distributori di energia, prevista dalla Legge di Bilancio 2025. In origine, le concessioni sarebbero dovute scadere nel 2030, con l’obbligo di indire una gara pubblica nel 2025 per affidare nuovamente i servizi di distribuzione. Tuttavia, la norma ha posticipato questo passaggio, estendendo automaticamente le concessioni senza gara, ma imponendo ai distributori il pagamento di oneri aggiuntivi allo Stato. Questa scelta favorisce i distributori, i quali non rischiano di perdere il loro ruolo e possono evitare una competizione pubblica, ma il costo di tali oneri ricadrà inevitabilmente sui consumatori finali.
In pratica, gli utenti domestici e le imprese si troveranno a pagare di più attraverso l’aumento degli oneri di sistema inclusi nelle bollette. Le associazioni dei consumatori hanno espresso forte preoccupazione per questo meccanismo e hanno inviato una lettera al ministro della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo di abolire o almeno modificare la normativa che consente questa proroga senza gara, proprio per evitare che il peso economico ricada esclusivamente sulle famiglie. Per attenuare il peso degli aumenti, la Legge di Bilancio 2025 ha previsto anche la creazione di un fondo destinato a ridurre l’impatto sulle bollette, finanziato da una parte degli oneri versati dai distributori.
Tuttavia, i dettagli su come sarà strutturato questo fondo, le modalità di accesso e le percentuali di riduzione non sono ancora stati definiti in modo chiaro. Questo lascia dubbi sull’efficacia reale di tale strumento, che appare al momento insufficiente a compensare i nuovi oneri a carico dei consumatori. La riduzione potrebbe riguardare solo determinate fasce di utenti e sarà probabilmente limitata, mentre i distributori recuperano parte dei costi versati allo Stato oltre a trasferire comunque una quota significativa sui clienti finali. L’ARERA ha più volte sottolineato l’importanza di evitare che il peso di questi costi venga scaricato integralmente sui consumatori, evidenziando la necessità di un intervento normativo più incisivo.

Nonostante le contestazioni, le associazioni riconoscono che la proroga delle concessioni senza gara potrebbe evitare rischi maggiori, considerata la strategicità del settore energetico. Un’eventuale gara pubblica in questo momento potrebbe infatti portare a complicazioni e rallentamenti negli investimenti necessari per la rete. Tuttavia, resta aperta la questione degli investimenti straordinari che i distributori dovranno realizzare nei prossimi anni. Le società di distribuzione sono infatti chiamate a presentare un piano dettagliato di investimenti entro i termini stabiliti dalla legge, ma al momento non è possibile quantificare con precisione gli impatti economici di tali interventi sulle bollette.
In attesa di questi dati, l’ARERA auspica un rapido intervento normativo che possa modificare la disciplina degli oneri e mitigare l’impatto sui consumatori, soprattutto in un contesto in cui i prezzi dell’energia restano già molto elevati per le famiglie italiane. Bollette luce e gas rischiano quindi di subire una nuova impennata, con un aumento significativo della voce degli oneri di sistema, a meno di un cambio di rotta da parte del governo e delle autorità regolatorie. Gli utenti sono invitati a seguire con attenzione gli sviluppi normativi e le comunicazioni ufficiali per gestire al meglio il proprio consumo energetico in vista dei prossimi mesi.