Il 2025 segna il ritorno del bonus trasporti, una misura parecchio apprezzata in passato e pensata per sostenere famiglie, studenti e lavoratori negli spostamenti quotidiani. Dopo anni di sospensione, finalmente lo strumento riprende vigore sotto nuove forme, più flessibili e legate stavolta anche all’autonomia territoriale delle Regioni stesse.
L’obiettivo rimane sempre lo stesso, cioè ridurre i costi dei trasporti e incentivare l’uso dei mezzi pubblici, favorendo gli spostamenti e aiutando anche l’ambiente. La novità principale, come appena detto, riguarda la gestione locale, con Regioni e programmi specifici protagonisti in pieno dell’erogazione dei contributi ai cittadini richiedenti.
Il nuovo Bonus Trasporti
Introdotto nei primi anni post-pandemia, il bonus trasporti aveva permesso a milioni di cittadini di viaggiare gratuitamente o con tariffe ridotte sui mezzi pubblici. L’iniziativa aveva generato benefici concreti non solo per le famiglie, ma anche per l’economia locale, riuscendo a rilanciare consumi e servizi in tutta Italia.

Con la fine del 2023, però, il bonus nazionale è stato sospeso, lasciando un vuoto legislativo che farà ora spazio a una nuova fase territoriale. Da settembre 2025, quindi, i cittadini possono accedere a agevolazioni gestite direttamente da Regioni e enti locali, con modalità più mirate e personalizzate.
Tra le principali misure disponibili, per le Regioni interessate, spicca la “Carta Dedicata a Te”, rivolta alle famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro. Il contributo, fino a 500 euro, può essere utilizzato per acquistare abbonamenti ai mezzi pubblici, rappresentando un sostegno concreto per studenti e lavoratori.
In Emilia-Romagna, invece, ci pensa il progetto “Salta Su” che consente agli studenti di viaggiare gratuitamente su autobus e treni regionali per tutto l’anno scolastico. Anche la Puglia ha introdotto misure simili, con uno sconto del 50% sugli abbonamenti da ottobre 2025 a maggio 2026, destinato a studenti e lavoratori.
Il ritorno del bonus trasporti, seppur in forme differenti da quelle nazionali già sperimentate, rappresenta un’opportunità concreta per ridurre le spese delle famiglie. Per studenti e pendolari, in particolare, il sostegno può incidere significativamente sul bilancio mensile, alleggerendo i costi di trasporto e riducendo gli sforzi economici.
Per accedere alle diverse misure, è fondamentale consultare i portali delle Regioni o gli enti locali che gestiscono i contributi e fornire i documenti richiesti. La modulistica e i requisiti variano da territorio a territorio, ma in generale viene richiesto un ISEE aggiornato e nel caso di studenti, la certificazione di frequenza scolastica o universitaria.