La convivenza in condominio può nascondere insidie che pochi immaginano, dietro l’apparente routine della gestione quotidiana si celano regole precise e procedure da seguire. Anche per quello che riguarda le leggi, ci sono funzionamenti capaci di trasformare un ritardo nei pagamenti in un vero e proprio problema giudiziario.
Capire come funziona il pignoramento condominiale può evitare sorprese e tutelare sia chi paga regolarmente sia chi rischia di accumulare debiti nel tempo. Sono diversi i fattori da tenere a mente, specialmente se non si vuole rischiare di ritrovarsi senza un tetto sopra la testa all’improvviso.
Cosa fare quando parte il pignoramento
Le spese condominiali rappresentano un obbligo fondamentale, bisogna ricordarsi dei pagamenti per pulizie, manutenzione ordinaria e straordinaria, fornitori di energia e servizi comuni. Se alcuni condomini, però, smettono di versare la propria quota, l’intero sistema può entrare in crisi, danneggiando tutti gli abitanti dello stabile interessato.

I fornitori, infatti, hanno strumenti legali per tutelarsi, che in casi estremi possono portare al pignoramento del condominio o dei singoli proprietari morosi. Il pignoramento contro il condominio parte da un passaggio tanto semplice quanto essenziale, il creditore deve ottenere un decreto ingiuntivo dal tribunale competente.
La notifica va effettuata presso lo studio dell’amministratore, non genericamente allo stabile e impone al condominio di saldare il debito entro un termine stabilito. In caso di mancato pagamento, questo titolo esecutivo permette di avviare le azioni forzate di recupero e si procede al pignoramento vero e proprio.
In prima battuta, il pignoramento colpisce i beni comuni, come il conto corrente condominiale e se le disponibilità sono sufficienti, il debito si chiude rapidamente. Quando invece il conto è insufficiente, il creditore può rivolgersi ai singoli condomini morosi, risarcendosi con beni personali come conti correnti, stipendi, automobili o immobili.
La responsabilità di ogni condomino è proporzionale alla quota millesimale rispettiva, nessuno può essere obbligato a pagare più della propria parte rispetto agli altri. L’amministratore qui gioca un ruolo cruciale, deve fornire l’elenco aggiornato dei morosi e attivarsi per tutelare l’interesse comune, anche ricorrendo rapidamente alle vie giudiziarie.
Gli effetti concreti del pignoramento possono essere gravi, come blocco del conto corrente, prelievo forzoso, iscrizione di ipoteca e in casi estremi vendita forzata dell’immobile. È quindi evidente che il mancato pagamento delle spese condominiali non è solo un problema interno al condominio, ma una questione legale seria.
Una novità importante arriva con il Decreto Bollette 2025, secondo cui non è possibile pignorare l’abitazione del condomino se si tratta di soggetti vulnerabili. In particolare si blocca il pignoramento se il debito energetico è inferiore a 5.000 euro, l’immobile è l’unico posseduto e vi è la residenza.