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Dragon Ball: Sparking! Zero, royal rumble

A distanza di 17 anni, torna Dragon Ball: Sparking! Zero, ovvero Dragon Ball Budokai Tenkaichi 4.

La vera, e forse unica, domanda che mi frullava in testa quando mi sono approcciato a Dragon Ball: Sparking! Zero era se l’erede spirituale di Budokai Tenkaichi 3 non tanto avesse “ancora senso” di esistere a diciassette anni dall’ultimo titolo in questione, piuttosto se potesse reggere il peso di “sussidiario illustrato e animato” del DragonBallVerse con cognizione di causa. Bene, dopo averlo provato in lungo e in largo, anche nella sua componente online (prima che il pubblico si allarghi inesorabilmente) posso dire che l’effetto enciclopedico l’ho avvertito nel titolo di Bandai, grazie a un roster di oltre 181 personaggi delineati e tratteggiati, quasi sempre, molto bene, con un ottimo livello di dettaglio e animazioni contestuali alla loro “natura.

Come è stato evidenziato molto bene nei trailer di avvicinamento al gioco, per altro molto ma molto dettagliati, Dragon Ball: Sparking! Zero è un titolo appartenente al genere picchiaduro di natura non tecnica. Infatti, rispetto ad altri videogiochi simili, è molto diverso. Non contano tanto i tecnicismi o l’imparare le combo a memoria, quanto la familiarità con i personaggi che proprio a livello di combat-system generale, non raggiungono chissà mai quali livello di profondità. Tuttavia, quella che potrebbe suonare come una critica rivolta nei confronti di Dragon Ball: Sparking! Zero in realtà, almeno a mio avviso, è uno dei suoi grandi pregi. Infatti da un gioco di simili tenore di Dragon Ball non ci si aspetta un rigoroso e approfondito combat-system, per quello c’è Xenoverse, quanto una proposta di personaggi massiccia e la possibilità di avere arene distruttibili e in buona parte esplorabili. Niente di più, niente di meno. Per una volta, insomma, lavorare sulla quantità piuttosto che sulla qualità.

Ecco perché il mio voto a questo videogioco non può che attestarsi a un pieno 7.8, perché il titolo fa egregiamente il suo dovere, con anche la possibilità di, praticamente in tempo reale, giocare con i personaggi di Dragon Ball Daima, come ad esempio il “mini Goku”, già disponibili tra i vari personaggi. Chiaro ed evidente insomma che avere la possibilità di giocare con un personaggi che si vede per la prima volta nell’anime che sta andando in onda (e che magari sarà aggiunto con dlc integrati successivamente, come lasciano intuire gli “spazi bianchi” del già ricchissimo roster) è una bella emozione, una possibilità che, sinceramente, non avrei mai pensato di “vivere”, giustappunto, in totale contemporaneità. Nonostante qualche calo di frame piuttosto fastidioso causato dai numerosi effetti a schermo (l’ho provato su Xbox Series X), Dragon Ball: Sparking! Zero è un ottimo titolo di Dragon Ball in generale ma anche un bel videogioco del genere picchiaduro in generale con alcune finezze che non mi sarei aspettato. Una su tutte? Beh, il fatto che i personaggi dotati di scouter abbiano un’area più estesa della loro percezione per individuare il nemico oltre che animazioni e dialoghi contestuali a seconda della selezione di determinati personaggi in squadra con altri od anche specifiche “finisher” se concludi il combattimento con “quella” mossa contro “quel” personaggio. Tutte cose che ti invitino proprio a esplorare tutte le molteplici combinazioni di questa royal rumble a tema Dragon Ball.

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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Mattia Nesto

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