Inscryption è una storia tanto bella quanto...spaventosa
Inscryption è uno dei titoli più geniali, particolari e unici nel suo genere. L’approdo di questa gemma su console è una grande festa.
Inscryption è, senza ombra di dubbio, uno dei titoli più geniali, particolari e unici nel suo genere (a proposito qual è?!) che abbia mai avuto il piacere di provare. Ora che la gemma di quei geni assoluti di Devolver Digital è approdata anche su console è il momento giusto per o recuperarlo o, se non l’avete ancora fatto, esplorarla per la prima volta. In soldoni, Inscryption è un gioco di carte nel quale, attraverso una grafica volutamente ammiccante alle avventure videoludiche del passato, interpreteremo un misterioso protagonista gettato in un mondo altrettanto pieno di mistero. Attraverso meccanismi di gioco abbastanza semplici ma non banali (easy to learn, hard to master) saremo chiamati, in un viaggio/percorso segnato su un’apposita mappa che ci verrà srotolata davanti dall’inquietante figura (o per meglio dire “occhi luminosi”) che ci si para dinnanzi, ad arrivare alla nostra meta. Meta che, ovviamente, non si conosce ma che il nostro “avversario” è intenzionato a non farci mai raggiungere.
Completamente localizzato in italiano come nella versione pc, ho provato questo titolo su PS5 e, ancora una volta, sono rimasto stregato. Ad esempio ho apprezzato ancora di più la realizzazione dal punto di vista del sound-desing che seppur “limitato” e semplice per un’avventura com’è questo, non sbaglia praticamente nulla. Perché il valore, concreto e reale, di questo gioco è proprio la sua cura, maniacale, per i dettagli. I dialoghi non solo sono ben scritti e acuti ma, letteralmente, ti fanno “credere” di stare vivendo qualcosa di reale.
Ricordando molto da vicino le atmosfere meta di Undertale, il videogioco distribuito da Devolver ha ormai alimentato un vero e proprio “culto” (ogni riferimento a “Cult of the Lamb” è voluto!). I forum su Reddit e le run su Twitch dei vari content creator (tra cui segnaliamo quelle, bellissime, di Sabaku no Maiku, Cydonia e KuroLily tra le altre) sono letteralmente ricolme di teorie, alcune “pazze” altre molto puntuali, sulla reale “trama” del titolo, segno evidente come Inscryption sia entrano nella mitologia del gaming contemporaneo. Videogiochi come questi, così lontani dalle dinamiche muscolari delle aziende che sfornano solo Tripla A high budget, sono la dimostrazione tangibile di come “un altro gaming sia possibile”: dove il cuore, le idee e, perché no, un pizzico di follia contano molto di più delle mere risorse messe sul tavolo. Noi che giochiamo a carte sappiamo che sul tavolo “vale” molto di più uno scoiattolo da sacrificare, giusto?
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