Libri

Lasciami qui: la tristezza è una cosa semplice

Lasciami qui di Giulia Rosa è un testo con punti di forza e di debolezza, ma ha “una voce”.

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Alla fine Lasciami qui, esordio nel mondo del fumetto di Giulia Rosa, una delle illustratrici italiane più chiacchierate e seguite sui social, è un libro che presenta al tempo stesso dei punti di forza e di debolezza ma che, anche grazie a un finale in crescendo, ti lascia un bel ricordo. L’edizione firmata da Rizzoli Lizard, poi, è la “solita” edizione di pregio, che permette di osservare con cura e attenzione l’elegante tratto dell’artista, abituata su Instagram a disegni dai toni ora pastello ora acidi, sempre contraddistinti da una seducente malinconia di fondo. Ecco, tutte queste caratteristiche le si possono ritrovare qui, declinate in una storia di amicizia – amore – dolore che, per carità, non fa gridare al miracolo in quanto a originalità ma che proprio grazie a un pacing in crescendo risulta essere un ottimo esempio. Per altro giuliajrosa è bravissima quando sacrifica, diciamo così, il testo, per vignette di illustrazioni pura: lì è tutto perfetto, bilanciato e in equilibrio e ricorda, molto da vicino (anche nei colori) quella piccola grande opera, in ambito videoludico, che è Gris (che guarda caso tratta argomenti similari).

Certo, vi sono alcuni personaggi, come ad esempio la sorella della protagonista o il fidanzato di una delle sue amiche, talmente stereotipati e realizzati ad hoc che si possono notare “i fili” che li muovono, ma ci sono anche sentimenti profondi “sotto” a tutto questo, come il senso di inadeguatezza in questo mondo, la resistenza al cambiamento e all’accettazione di un dolore e, soprattutto, una languida e sincera riflessione sull’esistere nell’hic et nunc, nel qui ed ora. In particolare i momenti del ricordo, che vengono indicati con il tratteggio di una ciocca di capelli rossi (che poi diventa spira, tentacolo e onda marina) sono momenti che ho trovato particolarmente azzeccati e realizzati benissimo.  Nonostante quindi qualche scivolone, come la scena della discoteca/festa che ricalca, davvero troppo una tonnellata di altri momenti di film, fumetti e romanzi, Lasciami qui dona alla lettrice e al lettore un momento, una bolla potremmo dire, sicura e riparata dove poter riflettere su se stessi, sulla propria vita e i propri affetti. Donandoci, forse, una piccola, magari scontata ma autentica “verità”: la vita non si ripara, il dolore non si aggiusta, la perdita “non si ritrova”. Semplicemente la vita si vive, si va avanti e si guarda oltre, senza dimenticare ma portandosi dietro tutto, il bello come il brutto. La tristezza è una cosa semplice, è la felicità a essere complicata. E fragile, per questo così bella.

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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