Libri

The Deviant: una storia di Natale che scava nei recessi dell’animo umano

James Tynion IV, già sceneggiatore di “Something is killing the children”, con “The Deviant” fa ancora una volta segno nelle nostre paure più recondite.

Il primo volume di The Deviant

Pubblicata a dicembre, The Deviant, nuova opera di James Tynion IV, autore di “Something is Killing the Children”, uscito per Edizioni BD è “già” uno dei libri dell’anno. Capisco che la frase possa suonare come altisonante e un poco affrettata ma permettetemi di chiedere la vostra fiducia: questo fumetto, molto violento, molto macabro e molto oscuro dimostra non soltanto il talento del suo autore ma tutta la potenza del medium di riferimento. La vicenda è una vicenda che, sostanzialmente, si sviluppa entro due piani temporali, distinti e sovrapposti, ovvero il 1973, anno in cui “il killer di Natale” fa la sua prima comparsa e poi il 2023, quando questa minaccia, quasi ormai dimenticata, pare essere tornata a fare mattanza di giovani ragazzi. Già perché questo serial killer, vestito da Babbo Natale, uccide giovani ragazzi.

Le atmosfere di The Deviant

Questo fumetto è magnifico per la costruzione dei dialoghi, che non risultano mai farlocchi o scritti “per fare scalpore” ma sono talmente taglienti e netti che paiono essere, in qualche misura, essere stati trascritti dal vero. I personaggi che si muovono in questa vicenda, per quanto senza ombra di dubbio eccezionale e fuori dall’ordinario, ci appaiono come persone, reali e concrete, con però un faro di luce puntato contro, atto a mettere in mostra tutte le loro debolezze. C’è poi un sottile gioco “meta” nella vicenda del protagonista, il nostro scrittore tormentato, che va a intervistare il presunto colpevole, da ormai quarant’anni dietro le sbarre. Nel dialogo tra lo scrittore e “l’assassino” c’è tutta la grandezza di questo racconto: per quanto è gelido e chirurgico nello scavare nelle paure, anche più recondite, dell’animo senza un briciolo di sensazionalismo o forzatura ma, giustappunto, con la forza della narrazione.

Il dialogo centrale del primo volume di The Deviant

Anche se è “solo” il primo volume, questa storia ha già tutti i crismi per essere una grande storia, una di quelle che ci ricorderemo e porteremo negli anni. Adatto per un pubblico che non si spaventa davanti all’orrore, The Deviant è una delle migliori cose che abbia letto negli ultimi mesi. Una delle storie di paure, qualsiasi cosa voglia dire, più terrificanti e, in un certo qual modo, stimolanti da esplorare. Un thriller affilato come un rasoio che incide profondamente le nostre più nascoste paure.

 

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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