L’avvicinarsi delle Elezioni Regionali 2025 apre una fase cruciale per le principali coalizioni politiche italiane, con un confronto serrato sia nel Centrodestra che nel cosiddetto campo largo progressista.
Il calendario elettorale prevede una serie di appuntamenti tra fine settembre e metà novembre, con sette regioni al voto: dalla Valle d’Aosta alle Marche, dalla Calabria alla Toscana, fino a Puglia, Veneto e Campania, queste ultime ancora in attesa di una data ufficiale ma previste entro novembre.
Le sfide e gli accordi nel campo progressista
Le trattative nel centrosinistra e tra i partiti che compongono il campo largo – in particolare il Partito Democratico (Pd) e il Movimento 5 Stelle (M5s) – si stanno rivelando particolarmente complesse. Nelle ultime 48 ore, infatti, si sono registrati importanti sviluppi che potrebbero definire le alleanze e i candidati nelle regioni chiave.
In Toscana, l’intesa tra Eugenio Giani, Governatore uscente e candidato Pd, e Roberto Fico, esponente di spicco del M5s, ha trovato conferma con la firma di un accordo programmatico. Alla presenza dei segretari regionali dei due partiti, Emiliano Fossi (Pd) e Irene Galletti (M5s), e della vicepresidente nazionale del Movimento Paola Taverna, è stato sottoscritto un patto che include punti fondamentali per i 5 Stelle: il sostegno al reddito di cittadinanza regionale, l’introduzione di una legge sul salario minimo e il rifiuto della costruzione di un rigassificatore a Piombino. Inoltre, vi è stato l’impegno a evitare la presenza di basi militari NATO sul territorio toscano. Questo accordo rappresenta una vittoria significativa per il M5s e rafforza la coalizione progressista in vista della sfida contro il Centrodestra.
In Campania, invece, la situazione è più delicata. Pur con un accordo di massima tra Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) per sostenere la candidatura di Roberto Fico, il Governatore uscente Vincenzo De Luca non ha ancora ufficializzato il suo sostegno alla coalizione. Le tensioni interne sembrano però in via di risoluzione, soprattutto se Piero De Luca, figlio dell’attuale Governatore, dovesse assumere un ruolo di rilievo nel Pd campano.
La Calabria rappresenta uno degli scenari più complessi: con la recente dimissione del Governatore uscente Roberto Occhiuto, coinvolto in indagini, il campo largo progressista fatica a trovare un candidato unitario. Si confrontano le candidature di Pasquale Tridico, favorito in casa Pd, e Vittoria Baldino per il M5s, mentre l’ipotesi di Mimmo Lucano (AVS) non convince né Schlein né Conte. L’ex presidente dell’INPS e attuale europarlamentare M5s, Tridico, potrebbe ritirarsi dalla corsa, lasciando spazio a nomi come Baldino, Nicola Irto o Giuseppe Falcomatà. Il terzo polo liberale guidato da Calenda sta valutando un’intesa in Calabria per presentare una candidatura alternativa, meno orientata verso il fronte progressista tradizionale.
In Puglia, dopo settimane di tensioni tra l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro e il Governatore uscente Michele Emiliano, si registra un primo significativo passo verso la riconciliazione. L’incontro mediato da Elly Schlein ha prodotto un clima di maggiore collaborazione, con l’obiettivo di unire il centrosinistra per mantenere il vantaggio nei sondaggi. Rimane però da definire la composizione delle liste, con la richiesta di Decaro di escludere figure politiche “ingombranti” come Emiliano e l’ex presidente Nichi Vendola.
Completano la rosa dei candidati del campo largo Matteo Ricci nelle Marche, nonostante le indagini in corso, e Giovanni Manildo in Veneto, dove la sfida appare particolarmente ardua contro il Centrodestra.

Nel fronte opposto, il Centrodestra sta definendo i propri candidati in vista delle Regionali, con un vertice nazionale previsto per fine agosto che dovrebbe sciogliere gli ultimi nodi.
In Calabria e Marche, i Governatori uscenti Roberto Occhiuto e Francesco Acquaroli sono confermati candidati, pronti a difendere il loro ruolo contro il campo progressista. In Veneto, la scelta sembra orientata su Alberto Stefani, leader della Lega veneta, destinato a succedere a Luca Zaia. In Toscana, con il via libera di Matteo Salvini, si profila la candidatura del sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, esponente di Fratelli d’Italia apprezzato anche da Lega e Forza Italia.
La Puglia e la Campania restano le regioni più incerte per il Centrodestra. In Puglia, Forza Italia spinge per una candidatura di peso come quella di Mauro D’Attis, ritenuto il profilo giusto per sfidare Decaro. In Campania, invece, è atteso un confronto tra il viceministro degli Esteri di FdI Edmondo Cirielli e la parlamentare di Noi Moderati Mara Carfagna, figura molto popolare nella regione.
La decisione finale sui candidati sarà presa dai leader nazionali Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, che dovranno trovare un’intesa per presentare liste competitive e coese. Palazzo Chigi assicura che, come sempre, si troverà un accordo in tempo utile per la competizione elettorale.
Le Elezioni Regionali 2025 non sono solo un banco di prova territoriale, ma rappresentano un test strategico in vista delle Politiche 2027, con dinamiche locali che si intrecciano con le alleanze nazionali e le sfide interne ai partiti. La partita si gioca su più fronti, con candidati e coalizioni chiamati a misurarsi in contesti politici complessi e in continua evoluzione.