In vista delle imminenti elezioni regionali, il clima politico si scalda con le dichiarazioni di Elly Schlein, leader del Partito Democratico, che da Napoli rilancia la sfida contro il centrodestra guidato da Giorgia Meloni.
Le prossime elezioni in Campania e Puglia sono considerate un banco di prova cruciale, non solo per le amministrazioni locali, ma anche come anticipazione delle elezioni politiche del 2027.
Il confronto tra Schlein e Meloni sulle regionali
Durante un evento elettorale a Napoli, Schlein ha espresso grande fiducia nel successo del centrosinistra, sottolineando come negli ultimi anni le uniche due Regioni ad aver cambiato orientamento politico siano state l’Umbria e la Sardegna, entrambe conquistate dalla sua coalizione. “Sono certa che vinceremo anche in Campania e nel 2027 batteremo queste destre”, ha affermato con decisione, rivolgendo un diretto monito a Giorgia Meloni e al centrodestra.
Sul fronte opposto, il centrodestra non nasconde la propria convinzione di poter mantenere il controllo delle Regioni chiave. A Bari, Meloni sarà presente per sostenere il candidato Luigi Lobuono, affiancata dai vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, oltre che dal presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi. A Napoli, invece, i ministri del governo Meloni si attiveranno per sostenere Edmondo Cirielli, con il ministro della Salute Orazio Schillaci che aprirà un ciclo di visite istituzionali.
Le regionali rappresentano anche un momento di confronto interno al centrosinistra, soprattutto riguardo a temi economici e sociali di grande rilevanza come la patrimoniale. Le posizioni sono eterogenee: Giuseppe Conte esclude che la patrimoniale sia all’ordine del giorno, mentre Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra la definisce una “misura di equità sociale”. Elly Schlein, pur senza citarla esplicitamente, ribadisce la necessità di una “redistribuzione delle ricchezze” per sostenere una crescita più equa del Paese. Anche nel Partito Democratico esistono differenti opinioni su questo tema, evidenziando la necessità di un’armonizzazione delle strategie prima delle politiche.
Parallelamente, Schlein ha delineato alcune delle priorità programmatiche per il 2027, rivolgendosi ai giovani democratici: introduzione del salario minimo, rafforzamento della sanità e dell’istruzione pubblica, valorizzazione della ricerca con una migliore retribuzione dei ricercatori, un piano nazionale per le case popolari, regolamentazione degli affitti brevi, congedo parentale paritario e matrimonio egualitario. Questo manifesto ambisce a rappresentare un modello di sviluppo sociale inclusivo e moderno.

Giuseppe Conte, da parte sua, ha rilanciato sui social una visione focalizzata sul sostegno alle fasce più deboli della popolazione e sulla necessità di alleggerire il carico fiscale per chi lavora, proponendo di recuperare risorse da settori fortemente redditizi come quelli della difesa, dell’energia, delle banche e delle assicurazioni, che da anni accumulano extraprofitti.
Nel centrodestra, la competizione interna tra alleati resta accesa, soprattutto in vista della leadership nelle Regioni chiave. Luca Zaia, presidente uscente del Veneto e candidato per la Lega, ha espresso una nota polemica riguardo alla composizione delle liste e alla presenza del proprio nome nei simboli elettorali, ma ha ribadito la propria determinazione a fare la differenza alle urne. “Vedremo a urne chiuse quale sarà il mio apporto”, ha dichiarato, chiarendo che sarà a disposizione per ruoli operativi dove potrà essere più utile.
La sfida tra Lega e Fratelli d’Italia si preannuncia serrata, con entrambi i partiti che puntano a diventare il primo partito nelle rispettive Regioni. Il risultato di queste elezioni regionali sarà dunque monitorato con attenzione come indicatore dello stato di salute delle coalizioni e anticipatore delle dinamiche politiche nazionali in vista del 2027.
