Facebook starebbe studiando un modo per remunerare i suoi utenti
È uno dei grandi nodi irrisolti di quest’epoca tecnologica: in un certo senso tutti noi lavoriamo per Facebook o per Google autoprofilandoci, producendo e condividendo contenuti, e permettiamo a queste aziende di costruire fortune inimmaginabili grazie al possesso e all’uso dei nostri dati. È inevitabile che prima o poi ci sarà una redistribuzione di questi introiti, è solo da capire come: e infatti Facebook starebbe studiando un modo per remunerare gli utenti del social network, con un “tip jar”, un barattolo per la mancia social.
È The Verge a raccontare nel dettaglio la storia: tutto parte da un sondaggio proposto da Facebook ad alcuni utenti, in cui venivano offerte, in un questionario a scelta multipla, alcune possibilità per ricompensare i contenuti prodotti dai singoli utenti, sul social network. Eccole qui
La domanda è molto chiara: “A quali delle seguenti opzioni sareste interessati per promuovere la vostra causa o guadagnare denaro utilizzando la vostra presenza personale su Facebook?“. Al primo posto c’è proprio la “tip jar“, ovvero la possibilità per chi ci segue di donarci una somma di denaro a scelta, depositandola in un metaforico barattolo per le mance.
A seguire vediamo il branded content, che prevede la possibilità di guadagnare denaro quando postiamo contenuti nati da una collaborazione con un brand e ancora altre opzioni, tra le più interessanti l’ultima, il revenue sharing, ovvero ricevere una parte degli introiti generati dalla pubblicità contenuta all’interno di un nostro post.
È presto per capire se e come Facebook vorrà retribuire gli utenti per i contenuti che pubblicano, siamo davvero agli inizi: e soprattutto questo sondaggio è stato proposto a un utente verificato dal social network – uno di quelli con la spunta blu a fianco del nome, per capirci: quindi gli utenti saranno anche tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri, e soprattutto avendo più seguito in termini di follower e di audience avrà maggiori possibilità di monetizzare i propri contenuti.
Vedremo, si tratta solo di un sondaggio, non c’è ufficialmente nulla del genere all’orizzonte. Ma è comunque un segnale che a Menlo Park il tema del Digital Labor non è poi così alieno, anzi. Per farsi un’idea su questo tema si può partire da questo post di Luca De Biase, giornalista del Sole24Ore-Nova: “Ma l’idea che gli “utenti” delle piattaforme, come Facebook, Twitter e le altre, siano da rinominare “lavoratori” è una descrizione o una nuova metafora? Di certo, fonda un filone di ragionamenti molto ampio. Un punto controverso riguarda il pagamento di quel lavoro: viene remunerato abbastanza con il vantaggio di usare la piattaforma e di ottenere il guadagno di “notorietà”, “connessione”, “conversazione” con gli altri? O dovrebbe valere dei soldi? E in questo caso quanti?“. Ecco. Forse quanti potrebbero stare in barattolo per la mancia.
La decima stagione de Il Paradiso delle Signore sta per debuttare su Rai 1 a…
Dopo diciassette anni di indagini, è stato finalmente risolto uno dei cold case più inquietanti…
È iniziato oggi a Milano il maxi incidente probatorio relativo al delitto di Garlasco, un…
L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) si occupa di gestire trattamenti pensionistici, nonché prestazioni assistenziali…
Secondo le previsioni astrologiche aggiornate per giugno e luglio 2025, i segni Leone e Bilancia…
Mancano ancora diversi mesi per l'inizio del Festival di Sanremo 2026 ma le prime manovre…