Erik Andrulis, uno sconosciutissimo biochimico della Case Western Reserve University Medical School, è riuscito a pubblicare – e addirittura a farsi promuovere da due siti – un’incredibile ricerca nella quale si vanta praticamente di aver scoperto l’origine dell’universo e di aver finalmente unificato la meccanica quantistica e la teoria della relatività: peccato che non l’abbia capita nessuno!
Come ben riassunto da Ars Technica, nelle 105 pagine di “Theory of the Origin, Evolution, and Nature of Life”, che è ancora liberamente scaricabile, secoli di scoperte nel campo della fisica e della biologia vengono spazzati via da concetti astratti che, appunto, l’autore non si sforza granché di spiegare, né di sottoporre a un qualche test. L’idea alla base del trattato di Andrulis sembra essere che tutto, dalle particelle subatomiche agli esseri viventi, sia basato su sistemi elicoidali che l’autore battezza “gyres”, dalle cui trasformazioni derivano le proprietà di tutti i sistemi naturali.
Cosa siano i gyres non si è capito ma Andrulis specifica che non c’è un modello matematico che li possa spiegare; credere ai “giri” è praticamente un atto di fede.
La pubblicazione di questa ricerca solleva ovviamente grossi dubbi sui controlli che università e riviste si vantano di esercitare, non per niente il PDF è stato subito rimosso da chi inizialmente l’aveva un minimo pubblicizzato. Resta da capire cosa effettivamente volesse dimostrare Andrulis, cioè se la sua “bufala” avesse un qualche scopo – oltre a quello di farci fare due risate.
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