Le Galapagos sono quelle minuscole isolette, patrimonio dell’UNESCO, dove Darwin elaborò la teoria dell’evoluzione delle specie. Meta di turismo naturalistico da decenni per le numerose varietà animali esistenti, le isole soffrono da anni per la presenza dell’uomo, ma più di tutto soffrono per la presenza dei ratti, portati dall’uomo con le navi nel XVII secolo.
Ora su quelle isole ci sono in media dai 9 agli 11 ratti per metro quadrato, sono totalmente infestate e mettono a rischio la vita delle altre specie, mangiando le uova e le larve di altri animali.
Per fortuna han deciso di metterci mano, per cui nel 2011 è iniziata una grossa operazione di derattizzazione sulle isole minori, che continuerà a breve con la derattizzazione delle isolette di Pinzon e Plaza Sur, dove si stima vivano complessivamente 182 milioni di topi. In pratica passeranno con gli elicotteri sulle isole e scaricheranno quintalate di pasticche di veleno per topi (che dovrebbe attirare -speriamo- solo i topi), circa 22 tonnellate.
Per preservare alcune specie (tra cui poiane e iguane) che ptrebbero mangiare i ratti morti, vengono preventivamente catturate e portate in centri di accoglienza per essere poi reimmesse nell’ambiente naturale dopo pochi giorni.
Il veleno, infatti, è stato progettato in modo che acceleri anche l’essicazione del ratto morto in 8 giorni, in modo da limitare i problemi dovuti alla decomposizioni di milioni di ratti.
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