Alla fine è solo questione di fortuna. Sei nato qui, in Italia. In un periodo di pace. Vabbe’, sei precario e non hai 30 anni negli anni’80, ma poteva andare peggio. Potevi nascere in Afganistan e dover scappare in un altro paese.
Per oltre tre decenni il Pakistan ha accolto -e ancora accoglie- numerosi rifugiati dall’Afganistan, milioni di profughi scappano dalla guerra e si rifugiano lungo il confine tra Afganistan e Pakistan. Di loro, in qualche modo, si prende cura l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, insieme al governo del Pakistan e a numerose agenzie di aiuto internazionale. Nonostante ciò, la quasi totalità di queste persone resta in una situazione di miseria, in mezzo ai pericoli, alla violenza e alle malattie. Il fotografo dell’Associated Press Muhammed Muheisen, 33 anni, nato a Gerusalemme, ha passato alcuni anni in Pakistan, documentando questo pezzo di mondo con particolare attenzione sui soggetti più vulnerabili, i bambini.
I bambini delle foto di Muheisen, che è bravissimo, hanno un’anima dura e la vita negli occhi, il desiderio traspare e ti colpisce. Il loro sguardo t’arriva dritto al cuore. E ti senti così fortunato che va benissimo che i tuoi figli si possano permettere di fare i capricci. Va benissimo che quel tizio in macchina ti abbia preso a parolacce, va benissimo che c’è il canone RAI da pagare, va benissimo che quel collega sia uno stronzo, va benissimo che hai il raffreddore da un mese, va benissimo tutto.
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