L’idea è quella di essere tipo alla fine dell’Ottocento. Signorotti che fumano dei gran sigari in salotti dai soffitti altissimi e discutono di come – ah, conte carissimo – i costumi stiano decadendo. Gente che si accarezza i mustacchi affusolati e si passa la mano sulle guance tirate a lucido e senza un pelo. La sensazione che mi dà il blog Arte del radersi è esattamente questa. Una cosa fuori dal tempo per gente di un certo livello, un po’ come il personaggio di Fabio de Luigi ai tempi di Mai Dire Gol. Perché nell’Arte del radersi trovate perle come “Buttare via un rasoio multilama e vivere felici!” o “Il ritorno della barba. Se sai raderti, lo eviti”. E via così, tra recensioni di rasoi, lamette e creme per radersi. La lettura imprescindibile prima di dedicarsi alla caccia alla volpe.
Una cosa squisitamente maschile.
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