Vi ricordate Io no spik inglish, il film dei fratelli Vanzina in cui un assicuratore italiano viene mandato in Inghilterra, ma non capisce una parola di inglese? Gag a non finire, tentativi maccheronici di pronunciare le frasi più semplici, risatone e nulla più. Nella realtà però non va proprio così.
Secondo quanto riportato dal Dailymail, il quarantacinquenne Alessandro Teppa, originario di Brescia, esercita la professione medica in Inghilterra dal 2012, per l’esattezza lavora come urologo negli ospedali di Sheffield e Bournemouth. Tre anni di lavoro a contatto con la gente dovrebbero garantire una buona padronanza della lingua inglese, ma non è così: il medico italiano aveva bisogno di un interprete per parlare con i pazienti. Come si può facilmente immaginare, la difficoltà nel parlare e comprendere la lingua avrebbe infatti potuto causare problemi con i pazienti e per questo Teppa, primo caso nella storia inglese, è stato sospeso.
Teppa ha dovuto sostenere un esame, ma non è riuscito a raggiungere la sufficienza in nessuno dei campi: scritto, orale e comprensione. Inevitabile il giudizio della commissione che lo ha giudicato ha stabilito che “Il livello del suo inglese non è in grado di garantire un sicuro ed efficace esercizio della professione medica in questo paese“.
La sospensione è lunga: 9 mesi senza mettere piede in ospedale, periodo durante il quale Teppa dovrà prendere lezioni di inglese per essere poi in grado di lavorare a contatto con i pazienti senza bisogno di interpreti.
Il giornale inglese mette anche il dito nella piaga, sottolineando come questa difficoltà comunicativa mal si accompagni alle foto di viaggi in giro per il mondo caricate da Teppa sui social network.
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