Nei primi anni ’90, quando si era giovani e si è iniziato (dopo aver mandato a memoria il fondamentale Subway Art), anche dire la parola graff**i puzzava di marcio. Noi si faceva bombing e basta (un mio amico una notte l’aveva anche scritto sul muro di turno: “vandalismo non arte”). Si cercava di spaccare ovunque, tag su tag, evoluzione e studio del proprio stile di lettering, quanto più personale possibile. Muri e treni, bombolette su bombolette. Nessuna menata o pretesa artistica, nessun contatto con il mondo dell’arte ufficiale.
Poi è arrivata la street art , che era tutt’altra cosa. E si è capito fin da subito. Stencil, figure, fotocopie. Più facile (e più vendibile). Dicesi soldi, sistema-arte, gallerie, sponsor, pubblicità. Nulla a che vedere con la Cultura del Writing, anche se i media fanno sempre volentieri confusione per mischiare le carte in tavola e donare patine di rabbia e street-credibility a furbetti ragazzetti viziati che si atteggiano a fenomeni (da baraccone).
Ma l’importante è avere le idee chiare. Sempre. Quindi ci fa piacere contribuire a diffondere quest’immagine che riassume bene TUTTA la Differenza tra uno street artist e un graffiti writer.
Bella Lush. Le cose nero su bianco.
Nel mare di rimedi casalinghi che circolano sul web, tra bufale e idee balzane, ogni…
A pochi mesi dalle elezioni regionali, il quadro politico in diverse regioni italiane appare ancora…
La pasta è probabilmente il genere di pasto preferito dalla maggior parte degli italiani. Non…
Questi insetti, originari dell’Asia orientale, si sono adattati rapidamente al nostro clima e rappresentano una…
C'è un dettaglio che potrebbe sfuggire ai più, ma che per il Fisco suona quanto…
Negli ultimi anni ha conquistato il cuore di migliaia di italiani. Questa destinazione da sogno,…