Il messaggio è di quelli che fa drizzare le antenne per l’apparente insensatezza. La professoressa Breanne Fahs dell’Arizona State University ha offerto dei crediti extra alle studentesse che decidono di smettere di depilarsi le ascelle per dieci settimane. Detta così sembra davvero l’idiozia dell’anno, ma è il passo successivo quello che fa capire che di stupido non c’è davvero nulla.
La professoressa ha chiesto infatti alle studentesse di tenere un diario per prendere nota degli eventuali cambiamenti e contraccolpi dovuti a questa scelta. E i contraccolpi ci sono eccome. Stephanie Robinson è una studentessa che ha aderito alla proposta della sua insegnante e ha riscontrato diversi cambiamenti nel modo in cui le persone si relazionano con lei.
Ecco cosa dice: «Molti miei amici non volevano lavorare vicino a me e mia mamma era sconvolta all’idea che mi sarei potuta sposare in abito bianco e con i peli sotto le ascelle. Ho anche notato che gli sguardi degli sconosciuti e delle persone in giro per il campus erano disgustati dai miei peli. Mi ha fatto capire che, se non aderisci in modo stringente allo stereotipo di genere prescritto dalla società, il tuo corpo diventa uno strumento di contestazione al centro dell’opinione pubblica».
Una proposta simile è stata fatta anche ai ragazzi, cui è stato chiesto di rasarsi completamente dal collo in giù, ma ovviamente in questo caso le reazioni sono state pressoché inesistenti.
Il sito Thinkprogress.org, che riporta la notizia, fa luce anche sull’inizio dell’usanza femminile di depilarsi, indicando come “colpevole” la Gillette, in cerca di nuovi mercati oltre a quello maschile.
L’immagine è tratta da questo progetto fotografico
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