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Better Days Festival, The Pills vs. Martina Dell’Ombra: “Il paese reale fa schifo”

Better Days Festival – Martina dell’Ombra e The Pills – Foto: Gabriele Ferraresi

 

Il Better Days Festival, alla prima edizione, apre col botto. In Santeria Social Club di Milano è tempo dell’incontro-scontro tra titani della visualizzazione su YouTube, un deathmatch totale, tra i The Pills e Martina Dell’Ombra.

Se i primi (Luca Vecchi, Luigi Di Capua e Matteo Corradini) ormai si sono emancipati dal mezzo e sono approdati in tv e al cinema, con il film Sempre meglio che lavorare (proprio in questi nelle sale italiane), la seconda (il cui vero nome è Federica Cacciola) continua a fare la tuttologa svampita nei suoi video deliranti di YouTube.

L’incontro si apre con un’improvvisata: Niccolò Contessa de I Cani, la band romana appena uscita con il nuovo album Aurora, si siede al piano nel mezzo del palco dedicato a Bruno Munari e apre ufficialmente il festival con il pezzo Questo nostro grande amore, che guarda il caso sta proprio nella colonna sonora del film dei Pills. Segue Una cosa stupida, e il pubblico attorno a lui si strugge di romanticismo mattutino. Il posto più freddo fa il resto, lasciando tutti un po’ storditi di bellezza, vista l’ora.

 

Better Days Festival – Martina dell’Ombra e Luca Vecchi di The Pills – Foto: Gabriele Ferraresi

 

Inizia il panel e già si ride, perché Luigi Di Capua ancora non è arrivato e Matteo Corradini proprio non c’è. “Sarà stato violentato da un orso come DiCaprio”. Anche Martina Dell’Ombra dice di aver appena perso l’ultimo dentino da latte, però non è così ingenua come vuoi  farci credere. Sta per salire (come dice lei) in politica, Matteo Salvini vorrebbe candidarla. La domanda è telefonatissima: niente politica per i The Pills? “Piano, prima il film, poi diventamo amici di tutti e iniziamo a rubà.”

Anche Martina l’ha visto il film, ma dice che in sala c’erano al massimo tre persone. “Che storia, è una vita che ci chiedono il film e ora che è in sala lo scaricano lo stesso da internet. Oltretutto si vede di merda, con la gente che si alza per pisciare.” E Martina “Però alla critica è piaciuto”.

 

Martina dell’Ombra e The Pills – Foto: Gabriele Ferraresi

 

Beh, mica a tutta. La recente polemica sulla loro risposta alla recensione del Rolling Stone la dice lunga. “È stato Matteo Corradini” fa la spia Luigi.  “Ma perché una rivista rock non accetta un commento rock?”, si chiede Luca. Oh, non mollano un attimo.

Andiamo un attimo indietro: il commento incriminato includeva il fatto che per aver avuto un voto così basso, qualcuno di loro doveva per forza aver scopato la fidanzata di uno di Rolling Stone. Apriti cielo. Dai media extra internet si è scatenata una shitstorm incredibile, accuse di sessismo da parte pure del Corriere Della Sera. Precisano: “Dire di aver scopato la donna di qualcuno non è sessismo, non è una roba negativa, se è consenziente è un regalo no?”

Martina, al contrario,  non ha paura di essere fraintesa. Lei dell’opinione della gente non ha nessuno interesse, altrimenti non vorrebbe fare carriera politica. Però hanno tentato di screditare anche lei, dicendo che in realtà facesse finta, che fosse un’attrice. Ma lei è tranquilla, d’altra parte è una sorte toccata a tutti i grandi, ci dice, da Berlusconi a Mandela. Poi ci tiene a precisare che non vuole fare la fine dei Pills, che hanno fatto il vuoto col loro film. Lei prima di entrare in politica, vuol essere sicura che ci sia gente che la vota. Alla fine, le sue idee sono talmente semplici: poveri e ricchi non devono mai entrare in contatto, così non si creano guerre. Di Milano infatti apprezza il fatto che la periferia sia lontana dal centro. Non a caso il suo eroe è Putin, che ha tentato di incontrare in Russia. Putin, ci dice, è il vero politico: sa eliminare le persone che non gli piacciono. E dei Pills che pensa? “Sono dei finti poveri, come quelli dell’Isis. E fanno film di merda come loro.

Ha un’idea su tutto, anche sul Family Day: “Voglio fare un’app di child sharing in cui i froci possano affittare i bambini, così non devono adottarli. Scelti per razza e colore, così da soddisfare tutti. Però non devono andarci a letto.”

Dai, scherza. Vero che scherza? Ma com’è interpretare se stessi? I Pills ci dicono che è un bel problema, perché se Luca Medici fa satira interpretando Checco Zalone, tutto ok. Se loro fanno un film utilizzando i loro nomi veri, alla fine c’è chi crede davvero che non abbiano voglia di lavorare. Ma in definitiva, quali sono le regole per sopravvivere all’internet? “La prima, mai mettere il profilo in mano di Matteo Corradini, mentre la seconda, ben più seria è di avere bene in mente che il paese reale è un posto orribile.”

Simone Stefanini

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