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Aria condizionata, quanto incide un’ora sui consumi e sulle bollette estive

Con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature, l’uso dell’aria condizionata diventa una necessità per molti italiani, ma quanto incide realmente questo consumo sulla bolletta elettrica?

Con l’arrivo dell’estate e delle alte temperature, l’uso dell’aria condizionata diventa una necessità per molti italiani, ma quanto incide realmente questo consumo sulla bolletta elettrica? La risposta non è univoca, poiché dipende da numerosi fattori come il modello del climatizzatore, la sua classe energetica, la potenza e il numero di ore di utilizzo quotidiano. Analizziamo nel dettaglio come calcolare il costo di un’ora di aria condizionata e quali sono le variabili da considerare per stimare l’impatto sui consumi energetici e sulle spese domestiche.

Modelli di climatizzatori e consumi energetici

La prima variabile da considerare è il tipo di condizionatore utilizzato. Sul mercato esistono diverse tipologie, ciascuna con differenze significative in termini di efficienza e consumo:

  • I modelli portatili sono generalmente i più energivori, con un consumo che varia tra 1,0 e 1,5 kWh all’ora, e che può arrivare fino a 1,8 kWh per i modelli meno performanti.
  • Gli Split fissi senza inverter consumano mediamente tra 0,8 e 1,2 kWh/h, ma risultano meno efficienti rispetto ai modelli con inverter.
  • Gli Split con tecnologia inverter (classi energetiche A++ e A+++) sono i più efficienti, con consumi che oscillano tra 0,4 e 0,7 kWh/h. Questo è possibile grazie alla capacità di modulare la potenza erogata a seconda della temperatura raggiunta, evitando sprechi.
  • I Multisplit (con due unità) servono più ambienti contemporaneamente, ma il consumo complessivo può raggiungere 1,2–1,8 kWh/h.
  • Gli Split da 12.000 BTU, adatti per ambienti di dimensioni medie, presentano un consumo medio di 0,9–1,2 kWh/h.

La scelta del modello è dunque fondamentale per contenere i costi energetici, soprattutto durante l’estate, quando l’utilizzo è più intenso e prolungato.

Classe energetica, potenza e costo dell’energia

Un altro parametro chiave è la classe energetica del climatizzatore. Un apparecchio in classe A o superiore consuma circa 160 kWh all’anno, mentre un modello di classe C può arrivare a 260 kWh, con un impatto significativo sulla bolletta. La potenza del climatizzatore, espressa in BTU (British Thermal Units), è direttamente proporzionale al consumo: più alta è la potenza, maggiore sarà l’assorbimento energetico.

Per quanto riguarda il costo dell’energia elettrica, i dati aggiornati al 13 giugno 2025, basati sulle tariffe ARERA, indicano un prezzo medio di 0,160 euro per kWh. Tuttavia, questo valore può variare in base a diversi fattori, quali:

  • La zona climatica e la temperatura esterna.
  • La temperatura impostata sul climatizzatore.
  • L’isolamento termico dell’ambiente, che può influire sulle dispersioni di calore e quindi sul lavoro richiesto dall’apparecchio.

Quanto costa usare l’aria condizionata in estate?

Considerando un utilizzo medio di 8 ore al giorno per i tre mesi estivi di punta (giugno, luglio e agosto), si possono tracciare alcune stime indicative dei costi:

  • Un climatizzatore inverter in classe A++ comporta un costo orario tra 0,11 e 0,20 euro, con una spesa mensile compresa tra 26,40 e 48,00 euro e un costo estivo totale che va da 79,20 a 144,00 euro.
  • Un modello Split base in classe A ha un costo orario di circa 0,17–0,25 euro, traducendosi in un esborso tra 122,40 e 180,00 euro per l’intero periodo.
  • Per il Multisplit (2 unità), i costi sono più elevati: tra 0,34 e 0,50 euro all’ora e un totale estivo che può raggiungere i 244,80–360,00 euro.

Se si ipotizza l’utilizzo contemporaneo di due apparecchi all’interno di una stessa abitazione, il costo minimo stimato per l’estate 2025 si aggira intorno ai 158,40 euro per modelli molto efficienti, ma può arrivare fino a 720 euro per apparecchi meno performanti o usati in modo intensivo.

Consigli pratici per ridurre i consumi e risparmiare

Per contenere i costi dell’aria condizionata e migliorare l’efficienza energetica, è fondamentale adottare alcune buone pratiche:

  • Manutenzione regolare: la pulizia dei filtri e il controllo dell’impianto, in particolare della tenuta del circuito del gas refrigerante, sono essenziali. Un climatizzatore trascurato può consumare fino al 30% in più rispetto ai valori di fabbrica.
  • Posizionamento strategico: l’installazione del climatizzatore nella parte alta della parete favorisce una migliore circolazione dell’aria, poiché l’aria fredda tende a scendere e si mescola più efficacemente con quella calda.
  • Riduzione dell’irraggiamento solare: chiudere persiane, abbassare tapparelle o utilizzare tende oscuranti nelle ore più calde riduce significativamente l’ingresso di calore, limitando il lavoro del climatizzatore.
  • Limitare l’uso di apparecchi elettrici: durante le ore più calde, evitare l’uso eccessivo di elettrodomestici, computer, televisori e luci aiuta a mantenere la temperatura interna più bassa.
  • Integrazione con impianti fotovoltaici: abbinare un climatizzatore a pompa di calore a un sistema fotovoltaico può coprire parte o tutto il fabbisogno energetico necessario, soprattutto se si sincronizza il funzionamento del condizionatore con le ore di massima produzione di energia solare.

Seguire queste indicazioni non solo contribuisce a ridurre la spesa energetica, ma anche a migliorare il comfort abitativo, mantenendo un uso responsabile e sostenibile dell’aria condizionata.

Roberto Torcolacci

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