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Il cimitero del crowdfunding: un giro nei peggiori progetti della storia di Kickstarter

Si chiama Kickended ed è una raccolta di progetti di Kickstarter che hanno raccolto zero dollari. Non di quelli falliti, proprio di quelli che non hanno portato a casa una lira, quelli che non sono stati finanziati nemmeno da mamme, papà e fidanzati/e

Spesso abbiamo parlato di progetti che hanno raccolto quantità spropositate di finanziamenti, ma poche volte abbiamo visitato il lato oscuro del crowdfunding. Kickended è il modo migliore per iniziare.

C’è ovviamente una parte comica, che nasce da progetti stranissimi e senza senso, ma in generale quello che si fatica a capire è come sia possibile che così tante persone pensassero che qualcosa di estremamente piccolo e personale potesse richiamare l’attenzione e i finanziamenti di perfetti sconosciuti.

Kickended è stato lanciato pochi giorni fa dall’italiano Silvio Lorusso: qui sotto vi lasciamo alcuni esempi di progetti fallimentari, per farvi un giro casuale nel cimitero del crowdfunding, invece cliccate qui.

Christa Carroll ha chiesto 20mila dollari per pubblicare il suo primo disco: 10 canzoni che parlano della vita e dell’amore, ma senza mai smettere di essere rock

CuppyandKeek è un progetto olandese. La richiesta era di 5000 dollari per creare un bellissimo negozio di dolci e in particolare una vetrina molto accattivante. La foto probabilmente non ha aiutato…

The Postcard Project è una genialata, nel senso che devi essere un po’ un genio del male se provi a vendere un progetto del genere. In sostanza l’autrice dice: mandare e ricevere cartoline è bellissimo, quindi dammi 5 dollari e mando cartoline a persone che vuoi tu, oppure a persone a caso. L’abbiamo detto: geni del male.

Memory Ties, ovvero 30000 dollari per delle stringhe che stanno nella stessa forma tutto il giorno.
Fondamentale.

Living in the woods, ovvero 7200 dollari per vivere per due anni nei boschi e documentare l’esperienza. 7200 dollari per due anni sono nulla, però dai…

2000 dollari da raccogliere per trasformare materiali riciclati in “eleganti gioielli”. Bella idea, abbiamo solo qualche dubbio sull’immagine di presentazione e sull’aggettivo “elegante”.

 

Per il progetto Cyber Cafes, Philip Evans chiedeva 50000 dollari per girare il mondo e fotografare gli internet cafe e i loro clienti.

 

Zero dollari raccolti anche per Mr. Boyd Whitney, che si offriva di dipingere scene di caccia su teschi di cervi e altri animali uccisi durante le battute.

Marco Villa

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