5 motivi per cui Dark Souls per Switch è già il gioco dell’anno

 

La notizia ufficiale è arrivata poco fa, tramite una Nintendo direct: il prossimo 25 maggio uscirà per Nintendo Switch la versione rimasterizzata di Dark Souls, il capolavoro di Hidetaka Miyazaki  realizzato per la FromSoftware nel 2011. Questa notizia ha già destato una fortissima attenzione nel mondo dell’internet. Ma come, direte voi, un gioco uscito quasi dieci anni fa, allora per Playstation 3, come fa ad avere, ancora oggi, un’attenzione così forte? Beh negli anni, se possibile, l’amore/odio per questo titolo è aumentato e il combinato disposto dell’uscita per Switch non ha fatto altro che far volare l’asticella dell’hype. Qui di seguito i cinque motivi per cui non vediamo l’ora sia fine maggio.

Frame rate stabile

Tanti dei videgiocatori che hanno amato questo Gioco di Ruolo così arcade e profondo al contempo ricordano ancora, nei loro incubi notturni, il livello della “Città Infame”. Un vero e proprio inferno anche per i più abili in cui tra ponti pericolanti, palafitte instabili e infidi tiratori pronti ad avvelenarvi, con contorno di zanzaroni assetati del vostro sangue che neppure ad agosto in provincia di Pavia, c’era anche un frame rate che definire poco stabile è un eufemismo grande come una casa ad ostacolare l’avventuriero di turno. Ora la Nintendo ha dichiarato che per questa versione rimasterizzata il frame rate, ovvero la quantità di fotogrammi riprodotti, sarà stabile e si aggirerà su un dignitosissimo 30. Considerando che nella Città Infame, nella prima versione senza patch, si raggiungevano anche i dieci fotogrammi (praticamente una partita a Tetris con scudo e spadone) il progresso sarà evidente. Anche se si sa: non c’è Souls senza una serie, innumerevole, di morti no?

 

La console giusta per il gioco giusto

Che la console giusta per giocare a Dark Souls sia la Nintendo Switch è cosa immediatamente comprensibile. Si tratta infatti della miglior console portatile di sempre e quindi offrirà la possibilità di giocare ad Anor Londo ovunque si voglia: dal lettone di casa propria sino all’autobus sfigato che vi porta a lavoro. Oltre a Zelda e Mario, potremo rimetterci la nostra armatura preferita e sfidare a singolar tenzone il primo Demone Capra che ci passa sotto mano. In più, potendo collegare la Switch alla propria tv, il godimento di vedere “a grandezza naturale” i cavalieri neri o sconfiggere, ancora una volta, i piromanti di Lost Izalith sarà più che raddoppiato!

 

Era ora di ritornare a vincolare il fuoco

Diciamoci la verità: da quando con il terzo capitolo Miyazaki  ha detto, una volta per tutte, basta al franchise di Dark Souls ci siamo rimasti tutti quanti male. Già perché erano anni che non si vedeva un GDR così classico e moderno al contempo, capace di intrattenere ore ed ore per la sua famigerata iper-difficoltà (neanche troppo vero, Città Infame esclusa ovviamente) e di appassionare per la sua lore (leggasi folklore/storia) nascosta tra le pieghe delle descrizioni dei suoi, innumerevoli, oggetti. Ecco allora che questo annuncio, arrivato a quasi due anni dal rilascio di Dark Souls 3, arriva al momento giusto: ne sentivamo la fottuta nostalgia!

 

Community

Il pvp, ovvero la possibilità di sfidare altri giocatori online direttamente nella mappa di gioco, assieme alla possibilità di venire evocati dagli altri per “aiutarli” a battere il boss finale ha reso da sempre Dark Souls un titolo particolarmente longevo se non immortale. E questo, ovviamente, si potrà fare anche su Switch, anzi meglio di prima. In più aggiungete la serie di forum, siti e wiki specializzate, composte da utenti attivissime che si scambiavano, anzi che si scambieranno ancora, informazioni non soltanto sul gameplay ma anche sulle chicche e sui segreti disseminati nelle varie arie da gioco. Già perché Dark Souls è stato, anzi sarà ancora, soprattutto questo: divertimento, scoperta e condivisione. Non vi prudono già le dita?

 

Cazzo, è Dark Souls!

Questa remastered, un po’ come quella recente di Crash (sulla differenza tra remastered e remake lasciamo la parola al sommo Sabaku no Maiku che quest’estate ne ha diffusamente parlato ) rappresenta molto di più di una semplice riproposizione di un titolo di successo sul mercato. Certifica infatti l’assoluta bontà di Dark Souls a livello culturale con l’invenzione di uno specifico genere, il souls-like, che ancora oggi influenza alla grande il mercato videoludico (non sempre n senso positivo). Ma soprattutto è, l’ennesima scusa, per prendersi del tempo con i propri amici, fisici o virtuali non importa, e condividere, ancora una volta, l’emozione di accendere un falò e sprofondare nei baratri di una misteriosa caverna sotterranea armati soltanto di una torcia, di una spada e di tutta quanta la vostra irrefrenabile curiosità. Dai dai dai che ci si diverte ancora a morire spiaccicati!

 

 

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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