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La vita a 56k: quando scaricare da internet era un’impresa eroica

Si fa presto a rivalutare tutto con la solita scusa del si stava meglio quando si stava peggio. Ma voi, ve lo ricordate come si scaricava ai tempi del modem 56k? Quel suono proveniente dallo spazio profondo, che alcuni nerd (di quelli che a D&D prendono sempre il mago) riuscivano anche ad interpretare – “ha fatto 4 volte tzk kzz tzk trrr, vuol dire che va più veloce”.

Poi la connessione, lenta e ballerina. Ti ritrovavi solo in casa, il computer  diventava il tuo mondo, quindi subito a cercare foto zozze. Facevi la tua bella ricerca su Altavista (mica c’è sempre stato Google a risolverti i problemi sai?)

E finalmente arrivavano le donnine, che si svelavano a te lentamente, dall’alto in basso, perchè le foto caricavano un pezzo alla volta. Sembrava di assistere ad uno strip digitale che nella migliore delle ipotesi finiva con l’internet che si impallava proprio lì (sì, lì.)  e non ti faceva vedere nulla.

Avete capito bene, foto, non video. Figuriamoci.

Dunque, archiviato l’argomento zozzerie, rivelatosi 8 volte su 10 un epic fail che ti costringeva a spegnere tutto e ad accendere la tv per le repliche notturne degli 199 (i telefoni hot), la seconda cosa che ti rendeva il re del mondo era la pirateria.

Quella naif. Riuscire a scaricare una canzone diventava un’impresa per titani.

Arrivati al 98% c’erano due rischi incredibili:

1) Se qualcuno telefonava e tua madre rispondeva, addio canzone.

2) Se il tipo dal quale stavi scaricando il pezzo, usciva spegnendo l’internet, oppure se sua madre rispondeva al telefono, addio canzone.

Ora sembra una cosa tipo “che problema c’è, la resumo e la finisco dopo. NO. Il più delle volte dovevi iniziare da zero. “che problema c’è, una canzone ci metterà 2 minuti.” NO. Ci metteva mezz’ora. Mezz’ora di tifo come alla finale di Champions o ad una corsa di cani. Si tifava per quel file, per quel minuscolo, millimetrico avanzamento. DAI DAI DAI forse ce la faccio ad avere Teenage Dirtbag degli Wheatus senza pagare nè comprare il CD, chè mi piace solo quella.

Ricordiamoci che non c’erano gli abbonamenti internet di oggi, un tanto al mese e ci puoi stare anche tutto il giorno. Ai tempi del 56k pagavi TUTTO. Ogni secondo era prezioso.

Ed i peer 2 peer? (cioè l’architettura logica di rete informatica in cui i nodi non sono gerarchizzati unicamente sotto forma di client o server fissi (clienti e serventi), ma sotto forma di nodi equivalenti o paritari (in inglese peer) che possono cioè fungere sia da cliente che da servente verso gli altri nodi terminali (host) della rete.)  Vabè, in soldoni, tu dove scaricavi? Riconosci il sito o il programma davanti al quale imprecavi? 

NAPSTER il più famoso, il più odiato dai Metallica, uno dei primi ad essere chiuso mandando i nerd mondiali in paranoia:

SOULSEEK ci andavano quelli dell’elettronica, i fighetti, mentre te cercavi i bootleg degli Iron Maiden:

AUDIOGALAXY il mio preferito, ci scoprivi le band grazie ai consigli del sito:

LIMEWIRE c’ho preso più virus che in piscina:

MORPHEUS ti installava la toolbar e dovevi andare dal riparacomputer di fiducia per toglierla

EMULE tutti gli abbiamo voluto bene al mulo. Famoso nell’epoca dell’adsl per trovare fake di film, qusi sempre porno tedeschi low budget.

Dunque, siamo proprio sicuri che “si stava meglio quando si stava peggio”?

Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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