Nel cuore delle Langhe, una delle aree più suggestive e ricche di storia del Piemonte, si cela un borgo che sembra sospeso nel tempo, pronto a rivelare ai visitatori le sue radici antiche e le sue bellezze architettoniche senza tempo.
La piccola località, incastonata tra il corso del fiume Tanaro e il torrente Cevetta, si presenta oggi come una meta imperdibile per chi desidera immergersi nell’autenticità e nella cultura piemontese.
Un borgo antico dalle origini romane
Le radici di Ceva affondano nell’epoca romana, tanto che il borgo appare già nelle antiche carte di Plinio come un piccolo insieme di case. Nel corso dei secoli, grazie alla sua posizione strategica in una conca naturale, ha acquisito sempre maggiore importanza. Fu infatti parte della marca di Arduino, passò sotto il marchesato di Savona, fu governato dai Visconti di Milano e infine entrò a far parte dei domini di Carlo Emanuele II di Savoia.
Questa successione di poteri ha lasciato un’impronta profonda sul tessuto urbano e sociale del borgo, che oggi si presenta come una perfetta sintesi di storia, arte e tradizione. Ceva è conosciuta soprattutto come “la capitale del fungo”, grazie alle celebri esposizioni che ogni settembre animano i portici del centro storico, attirando appassionati da tutta Italia e oltre. La manifestazione offre l’occasione di scoprire centinaia di specie di funghi, accompagnate da eventi gastronomici che esaltano i sapori del territorio.

Passeggiando per il centro storico di Ceva, si viene immediatamente catturati dall’atmosfera medievale delle sue stradine, dei porticati e degli antichi palazzi. Il fulcro del borgo è piazza Vittorio Emanuele II, un punto di ritrovo ricco di fascino storico, da cui si può raggiungere la chiesa dell’Assunta, accessibile tramite una suggestiva scalinata.
Uno degli elementi più imponenti e rappresentativi è la Rocca di Ceva, che domina la vallata e racconta le vicende militari e politiche del luogo. Un tempo utilizzata come prigione di stato durante il periodo sabaudo, oggi la rocca è un simbolo imperdibile per chi vuole comprendere l’evoluzione storica del borgo.
Non meno importante è il Teatro Marenco, intitolato al drammaturgo locale Carlo Marenco e inaugurato nel 1858. Nato sulle rovine della vecchia prigione, come ricorda ancora oggi l’iscrizione in francese “Sureté publique – Obediance aux lois” sulla facciata, il teatro è un punto di riferimento culturale ancora vivo grazie all’attività della Filodrammatica Marenco. Qui si tengono spettacoli che mantengono viva la tradizione teatrale locale, attirando un pubblico appassionato e curioso.
A pochi chilometri da Ceva si trova un altro gioiello del Piemonte: il Santuario di Vicoforte, celebre a livello mondiale per la sua cupola ellittica, la più grande del mondo. L’affresco che decora la cupola è anch’esso unico nel suo genere, un capolavoro del barocco che attira ogni anno migliaia di visitatori.
Grazie al progetto “Magnificat”, oggi è possibile vivere un’esperienza straordinaria salendo all’interno dei cunicoli dell’antico cantiere fino al cupolino sommitale, situato a 75 metri di altezza. Questa visita guidata rappresenta un’occasione imperdibile per ammirare da vicino l’ingegneria e l’arte che si celano dietro questa imponente struttura religiosa.
Ceva e il suo territorio rappresentano quindi un itinerario ricco di storia, cultura e natura, perfetto per chi vuole scoprire il Piemonte più autentico durante le stagioni più suggestive dell’anno. Le Langhe, con i loro borghi antichi, le tradizioni enogastronomiche e i paesaggi mozzafiato, continuano a essere una delle mete preferite di chi cerca un turismo sostenibile e di qualità.
