Un’istallazione tanto semplice quanto efficace, quella di Shirin Abedinirad, un’artista iraniana di 29 anni. Per portare il cielo nel deserto e nelle scalinate del proprio paese, ha deciso di porre degli specchi sulla superficie sabbiosa e sui pavimenti, in modo che riflettano l’azzurro striate dalle nuvole.
Il progetto richiama la tradizione persiana. Tra i primi ad usare gli specchi in architettura come decorazioni, sono stati proprio i persiani al Palazzo Tachara di Persepoli.
Forme geometriche e simmetriche sulle scale in cemento (“Heaven on Earth” – il Paradiso in Terra) ed “Evocation” (Evocazione), in cui l’artista vuole portare all’attenzione del pubblico il problema della mancanza d’acqua, creando tramite specchi rotondi, il miraggio di pozze d’acqua nel mezzo del deserto.
Dice del suo lavoro: “Ho creato un’illusione che sfida la relazione tra la mente umana e gli elementi della natura.”
[via boredpanda.com]
Evocation
Heaven on Earth
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