Originario di Piacenza e nato nel 1934, Armani ha rappresentato uno dei punti di riferimento per la moda internazionale e ha rivoluzionato l’eleganza maschile e femminile, creando un impero commerciale. La camera ardente verrà allestita a partire da sabato 6 settembre e sarà visitabile fino a domenica 7 settembre, dalle ore 9 alle ore 18, a Milano presso l’Armani/Teatro. I funerali si svolgono in forma privata per volontà dello stesso Giorgio Armani.
Il patrimonio e l’eredità
Lo stilista aveva alle spalle un fatturato di più di 2 milioni di euro annui e una rete globale di più di 500 negozi monomarca. La Giorgio Armani S.p.A è stata fondata nel 1975 ed è oggi divisa in diverse categorie: l’alta gamma con la linea Giorgio Armani, la fascia intermedia con Emporio Armani, la moda giovane e urban con Armani Exchange. A questi si aggiungono anche Armani Casa, Armani Beauty, Armani Ristorante, Armani Hotels. Nel 2024, l’azienda vantava la presenza di più di 8000 dipendenti e un margine operativo tra i più alti del settore.
Nel 2016 è invece stata creata la Fondazione Giorgio Armani, con il fine di garantire la continuità dell’impresa e dei suoi valori. Il suo brand è infatti sempre stato uno dei più forti del Made in Italy, in grado di unire eleganza, disciplina, autonomia e redditività.
Chi era Giorgio Armani
Lo stilista ha studiato medicina e ha poi lavorato come commesso alla Rinascente di Milano. Da quel momento è entrato nel mondo della moda con Nino Cerruti e nel 1974 ha lanciato la linea Armani by Sicons, per fondare l’azienda omonima insieme al compagno Sergio Galeotti. Negli anni ha sostenuto designer emergenti e trasformato il suo teatro in una passerella per nuove collezioni. Secondo Forbes, lui era il secondo uomo più ricco d’Italia.