Losers, la rivoluzione in letteratura la si fa con Fujiko

Losers è una pubblicazione che tutti gli amanti delle storie, se non proprio della letteratura, dovrebbero leggere.

Losers, un manga favoloso  Losers, un manga favoloso

Koji Yoshimoto con Losers è riuscito a realizzare un fumetto che parte da un concetto di omaggio alla figura di Bunjin Shimizu, caporedattore di “Manga Story” , ma che finisce per raccontare da un lato un cambiamento sociale e culturale che stava avvenendo in Giappone (e un po’ in tutto il mondo) tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento ed anche, se non soprattutto, la coraggiosa missione di “fare letteratura con i fumetti”, un concetto talmente avveniristico, se non proprio futuristico che, per dire, non siamo riusciti a raggiungere pienamente neppure oggi. Al centro del racconto, che ricorda per certi aspetti certe storie delle prime radio libere degli anni Settanta, c’è un manipolo di redattori animati, chi più, chi meno, da un sacro fuoco per il proprio mestiere: in una fatiscente redazione, situata in un ex bagno pubblico, si fonderà infatti la prima rivista seinen manga, ovvero la prima rivista, per di più settimanale, rivolto al pubblico di giovani, le ragazze e i ragazzi che dal Secondo Dopoguerra in poi sono diventati in tutto il mondo come in Giappone una presenza, anche numericamente parlando, di assoluto peso.

Nel manga pubblicato da Xpublishing una delle scene centrali e baricentriche per l’intera narrazione, ed anche per la storia del fumetto (se non proprio della letteratura) è quella nella quale si vede Bunjin Shimizu, il burbero capo-redattore, recuperare in modo un po’ casuale dal cestino della carta straccia un volume autoprodotto da un certo Kazuhiko Katō, quello che passerà alla storia con il Monkey Punch, il creatore di Lupin III. Da qui, animati da uno spirito corsaro e rivoluzionario, la redazione si organizza per volere raccontare il tempo presente attraverso il fumetto, con velleità di dignitià letteraria. Ecco allora che la nuova rivista avrà come perno tutta una nuova serie di autori emergenti e sarà, come ricordato poc’anzi, rivolta ad un pubblico di ragazze e ragazzi: in sostanza un settimanale manga di giovani fatto per i giovani. Una rivista fatta da quelli che si potrebbero definire come “sfigati” o, appunto, “perdenti”, senza dubbio degli assoluti underdog che però si trovano, loro malgrado, a fare la rivoluzione.

Il “primo” Lupin III in Losers  Il “primo” Lupin III in Losers

Manga Action, realizzato in tempi ristrettissimi, poco più di due mesi, è un vero e proprio boom, sia in fatto di accoglienza di pubblico, sia in fatto di vendite, tanto da costringere la redazione agli straordinari per il secondo numero, dato che la tiratura viene aumentata in modo repentino. Commovente, non trovo un termine più giusto per descriverla, è la vignetta in cui si vede Bunjin Shimizu esclamare “Questa rivista Manga Action è la mia letteratura” mentre si vedono tutte le lettrici e lettori che in metro, al parco, a casa, a scuola oppure in una pausa dal lavoro sfogliano con passione e amore la rivista. Losers, anche grazie al tratto di Koji Yoshimoto così caldo e preciso, è un vero e proprio capolavoro, un manga da leggere per tutti quelli che, almeno una volta nella loro vita, hanno palpitato per una storia, qualsiasi tipo di storia, fumetto o libro non fa alcuna differenza, tutto è letteratura.

 

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