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“Gli adulti sputano sul mio futuro”, lo sciopero di Greta contro il cambiamento climatico

Tutti dovrebbero schierarsi con Greta Thunberg, la ragazzina di 15 anni che da due settimane non va a scuola e siede davanti al Parlamento di Stoccolma per protestare contro il cambiamento climatico. Intanto lei legge, scrive e consegna volantini per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo enorme dramma.

In questi giorni ne stanno parlando i media di tutto il mondo e la sua protesta sta avendo un grande successo a livello social, perché per quanto uno possa essere dotato di cuore di pietra, è impossibile non rimanere commossi di fronte alla rabbia e al coraggio con cui questa ragazzina sta combattendo contro tutti.

“Noi bambini, molto spesso, non facciamo quello che ci dite di fare. Facciamo come voi. E visto che gli adulti sputano sul mio futuro, allora me ne frego anche io. Mi chiamo Greta e sono al nono anno. E sciopererò da scuola per il clima fino alle elezioni”.

 

Come in Italia, anche in Svezia la scuola è obbligatoria e Greta sta volutamente infrangendo la legge per attirare su di sé l’attenzione per una delle poche cause che dovremmo abbracciare tutti, senza guardare ai colori politici e alle differenze etiche: la salute del pianeta. In Svezia la scorsa estate è stata la più calda degli ultimi 262 anni, cioè da quando gli svedesi hanno iniziato a calcolare la temperatura e anche in Italia non è stata certo mite. Il 9 settembre ci saranno le elezioni e Greta, che non può votare ma che simpatizza per i Verdi, non ci sta. Tutti gli altri partiti parlano di tasse e immigrazione mentre il pianeta Terra rischia il collasso a causa del cambiamento climatico.

“Se i politici non fanno niente, è mia responsabilità morale fare qualcosa. E poi perché dovrei andare a scuola? I fatti non contano più. Se i politici non ascoltano gli scienziati, perché mai dovrei studiare?“. 

I suoi genitori sono combattuti ma appoggiano la sua protesta anche se dentro soffrono come ogni genitore farebbe per la sorte dell’educazione della figlia. Sanno però che solo un gesto fuori dagli schemi può portare oggi a parlare di emissioni di gas nocivi, effetto serra, surriscaldamento globale, riduzione della plastica, riciclo dei rifiuti e di tutti quei gesti di civiltà che potrebbero evitare la catastrofe.

Noi appoggiamo la battaglia di Greta e invitiamo tutti a fare la stessa cosa: prima il pianeta Terra, poi le varie e sempre più imbarazzanti campagne elettorali.

#WeDontHaveTime

 

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Simone Stefanini

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